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L'India sempre più Paese degli stupri

Giovane svizzera aggredita con il marito in un campeggio da sette persone armate di bastoni

La turista svizzera viene portata in ospedale a volto coperto
La turista svizzera viene portata in ospedale a volto coperto

New Delhi - Il «branco» è di nuovo entrato in azione in India. Vittima una turista svizzera, stuprata mentre si trovava con il marito in un campeggio sulla strada verso il Taj Mahal. È l'ennesimo caso di violenza sessuale nel Paese asiatico ancora sotto choc per la commovente storia di «Nirbhaya», la studentessa di fisioterapia torturata da sei delinquenti ubriachi su un autobus a New Delhi.

La coppia di elvetici aveva iniziato tre mesi fa un avventuroso viaggio in bicicletta e aveva appena visitato la cittadina di Orchha, nello Stato centrale del Madhya Pradesh, famosa per i templi e per la natura incontaminata. Proprio in uno spiazzo erboso ai piedi di un bosco i due avevano issato la tenda per riposare dopo la pedalata. Gli aggressori, sette secondo il racconto delle vittime, sono arrivati a tarda sera armati di bastoni. Hanno preso contanti per 140 euro circa, una macchina fotografica e un computer portatile. Non soddisfatti, dopo aver immobilizzato l'uomo si sono lanciati a turno sulla moglie. Si sono poi facilmente dileguati nella campagna. La donna è stata portata in stato di choc al vicino ospedale di Gwalior per accertamenti e poi al commissariato dove ha ricostruito l'identikit degli stupratori. Le televisioni indiane l'hanno filmata mentre con il viso coperto da uno scialle e sorretta da due poliziotte entrava nella caserma. È scattata una caccia all'uomo, centinaia di poliziotti hanno setacciato i boschi nei pressi del campeggio, ma finora non ci sono stati arresti nonostante siano state fermate una ventina di persone per accertamenti.

In India si verifica uno stupro ogni 20 minuti secondo statistiche ufficiali, ma solo quattro violenze su dieci sono denunciate e poche di queste sfociano in processi contro gli stupratori. Nel 2003 una diplomatica dell'ambasciata elvetica era stata stuprata in un parcheggio di New Delhi, ma non si sono mai trovati i colpevoli. Non stupisce che Berna abbia definito l'incidente come «motivo di grave disturbo» e abbia chiesto a New Delhi un'azione incisiva per punire i responsabili.

Dopo lo stupro di Nirbhaya del 16 dicembre (vicenda che ha avuto di recente un colpo di scena con il suicidio in carcere del capo del «branco») si è scoperchiato un verminaio nella patria del Mahatma Gandhi. Il governo, guidato dal partito del Congresso della leader italo-indiana Sonia Gandhi, appare sempre più in difficoltà a gestire il malcontento popolare.

In questo quadro, non è chiaro se l'aumento degli stupri sia un dato reale oppure se sia solo frutto dell'amplificazione mediatica e di una opinione pubblica più informata che esige una maggiore tutela delle donne.

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