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Primare Pdl, Cicchitto: "Guerra interna? No, temo la fiera delle vanità"

"Il Cav ha tolto il Pdl dallo stallo che durava da mesi Ora primarie con pochi candidati e regole precise"

Onorevole Cicchitto, il Pdl non vuole nuove tasse ma il prelievo del 3 per cento sui redditi più alti per coprire gli interventi a favore degli esodati è stato votato da Antonino Foti e dagli altri rappresentanti del Pdl in Commissione Lavoro. Come mai? Un difetto di comunicazione?

«Siamo contrari a qualsiasi aumento della pressione fiscale e bocciamo il ricorso ad una patrimoniale. Nel caso del voto in Commissione nella migliore delle ipotesi c'è stato un difetto di comunicazione e nella peggiore un dissenso interno, che ha portato a questo risultato dal quale il Pdl dissente. Allo stesso tempo non vogliamo abbandonare gli esodati. Vedo una via d'uscita nella proposta di Giuliano Cazzola che circoscrive le categorie di esodati da salvaguardare e prevede che la copertura sia trovata di volta in volta».

Il presidente Berlusconi ha ufficializzato il suo passo indietro: è un bene o un male per il centrodestra?

«Io penso sia un bene. Occorreva prendere una strada e la scelta di Berlusconi può ridare al centrodestra la spinta innovativa che lo ha portato a vincere nel '94. Lo sbaglio è stato stare fermi per quattro mesi mentre il centrosinistra andava avanti. Uno stallo che ha nuociuto molto al partito e durante il quale una serie di persone, parlamentari e non, ha deciso di attaccare a testa bassa il segretario Angelino Alfano e addirittura lo stesso Pdl come partito da rottamare, guadagnando così la scena mediatica. Anche molti titoli del Giornale come “Il Pdl si sfascia” certamente non ci hanno fatto bene. Però sono felice di vedere che persone come Daniela Santanchè, che giudicava il Pdl finito, ora abbia deciso di candidarsi alle primarie».

Ma non c'è il rischio che si scateni una guerra interna al Pdl?

«Francamente più che una guerra interna temo una fiera delle vanità. Le primarie per funzionare possono avere tre o quattro candidati al massimo, se si affollano in troppi si rischia soltanto di assistere ad un'esibizione di personalismi. Chi partecipa deve avere una forte personalità e una posizione politica chiave. E dovranno esserci regole molto chiare».

Quali caratteristiche dovranno avere le primarie per garantire rigore?

«A mio avviso, in primo luogo ci dovrà essere un albo a cui ci si iscrive. In secondo luogo ogni candidato deve portare un certo numero di firme. Comunque è stato convocato un tavolo per le regole: sarà l'occasione per definire il tutto in modo preciso. D'altra parte finora noi non abbiamo avuto mai collaudi in questo campo e abbiamo visto che pure il Pd quando ha affronta le primarie si è trovato di fronte a molti problemi che deve risolvere».

Ma chi stabilirà le regole delle primarie per il Pdl?

«In ultima istanza l'ufficio di presidenza del partito mi sembra la sede politica più adatta a definire come dovremo muoverci».

A proposito delle primarie, Gaetano Pecorella afferma di non vedere personalità in grado di guidare il paese. Lei è pessimista sul dopo Berlusconi?

«Pecorella mi sembra eccessivamente pessimista. È chiaro che sul terreno del carisma Berlusconi è un unicum. Invito però tutti a sospendere il meccanismo masochista che ha caratterizzato gli ultimi 4 mesi. La nostra classe dirigente, specie quella che è andata al governo, ha fatto bene».

Ma il suo candidato chi è?

«Voterò per Alfano che è stato scelto da Berlusconi come nostro segretario e che considero il candidato naturale.

Nel corso di questo periodo ha affrontato difficoltà enormi ed ha salvato il salvabile».

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