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L'iPhone 5S riconosce le impronte per evitare i furti. Ma è allarme privacy

Da una parte del telefono Mr President e dall'altra Mr Apple. «Tim mi potresti aiutare a raccogliere le impronte delle persone?» chiede Obama, l'uomo al qual «nulla è negato». La risposta? «Certo, non ti deluderò». Nessuna esitazione e... detto fatto. Viene creato l'I Phone 5S con rilevatore di impronte digitale Touch Id che funge da password per sbloccare il telefono.
Pur essendo una parodia la vignetta è comunque inquietante. La nuova «diavoleria» inventata della compagnia di Cupertino aiuterebbe a scongiurare (almeno così si vuol far credere) la possibilità di furto del «gioiellino» californiano. Grazie a questo sensore, infatti, sarebbe più facile ricondurre ogni dispositivo al legittimo proprietario, grazie alla registrazione delle impronte digitali. La connessione tra il numero uno di Apple e il Presidente fa riflettere e suona molto plausibile. In un «viaggio mentale» è quasi divertente pensare ai due colossi del potere al telefono che, sornioni, pensano a come incastrare i «cattivi del mondo». Se le congetture mentali e fantasiose illustrate dalla vignetta qui accanto fossero realtà, Tim Cook avrebbe creato una vera e propria banca dati per la Casa Bianca. Apple promette però che le impronte rimarranno chiuse all'interno delle quattro sicure mura di Cupertino, ma la realtà è che nessuno è in grado di controllare se ci rimarranno veramente.
Ogni comune mortale, che desidera I Phone 5S, 5C, ma non il nuovo Ipad presentato ieri, utilizzerà il nuovo Touch id come chiave di accesso al posto della password, anche se l'attivazione del sensore non è obbligatorio. È infatti possibile disattivare la funzione ed evitare che la Apple abbia la nostra preziosa impronta digitale.
È anche vero che qualora il nuovo dispositivo californiano fosse stato inventato ad hoc per «spiare» le persone ci sarebbe un'ulteriore riflessione da fare: i delinquenti (sapendo di essere dei delinquenti) lascerebbero attivata la funzione di rilevamento delle impronte digitali? Suvvia, l'idea è proprio da scartare. L'immagine di un terrorista che sta per compiere un attentato con un I Phone 5s in mano con all'interno registrata la sua impronta digitale suona proprio strana. La vignetta è pura e semplice parodia, questo è ovvio, ma le questioni inerenti alla privacy fanno sempre pensare e discutere.

La paura di essere spiati è sempre in agguato, forse perchè in qualche modo, la nostra coscienza non è proprio sempre pulitissima.
Twitter@BarbaraGiglioli

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