Politica

L'Italicum alla prova emendamenti Il Pd ne ritira 50, Fi tira dritto

Ammessi 250 emendamenti. Renzi: "Incontro col Cav? Io sono a Firenze". Boldrini: "Difendere i piccoli partiti". E Grillo lancia il secondo sondaggio

L'Italicum alla prova emendamenti Il Pd ne ritira 50, Fi tira dritto

Ore frenetiche l’Italicum, la proposta di riforma elettorale su cui Renzi e Berlusconi hanno siglato un'intesa. La pioggia di emendamenti si abbatte sulla riforma. Il Pd ha ufficializzato la scelta di ritirare la maggior parte degli emendamenti nel corso della seduta della commissione Affari costituzionali della Camera, che si è svolta questa mattina. Restano in piedi, invece, le proposte di modifica di Forza Italia. I democratici hanno confermato solo le tre correzioni relative all’innalzamento della soglia di sbarramento per accedere al premio di maggioranza dal 35 al 38%, alle primarie facoltative e alla delega al governo per la ridisegnazione dei collegi. "In tutto gli emendamenti ammessi sono circa 250-260", ha dichiarato il presidente Fi della commissione Affari costituzionali della Camera Francesco Paolo Sisto. Che poi ha avvertito: "Nell’incontro tra Berlusconi e Renzi è stato stilato un patto e i patti si rispettano. Anche noi abbiamo presentato degli emendamenti al testo, ma si tratta di interventi di maquillage applicativo ben al di fuori del contenuto dell’accordo".

Non è escluso che Renzi e Berlusconi possano incontrarsi nuovamente per definire alcuni punti, in primis quello sulla proposta di innalzare la soglia del consenso raggiunto dal 35% al 38% per andare al secondo turno. I democratici però smentiscono, e il rottamatore ha dichiarato: "Per quanto riguarda me e i miei presunti incontri di oggi, io sono a Firenze a inaugurare la nuova pista ciclabile di via Malibran". In merito alla legge elettorale, il segretario democratico ha dichiarato: "Il Pd ha fatto la sua parte,
coerente con le primarie e con il voto della direzione. Abbiamo dato la disponibilità a ridurre il premio di maggioranza per accogliere il rilievo di parlamentari e costituzionalisti. Ieri ho chiesto ai nostri deputati di ritirare gli emendamenti per evitare ogni alibi sulle divisioni interne. Bene, adesso tocca al Parlamento. Personalmente non mi farò ingabbiare nelle stanche liturgie della politica tradizionale: le carte sono in tavola, nessuno può bluffare. Se qualcuno vuole far saltare tutto, lo faccia a viso aperto e lo spieghi al Paese"
.

Intanto, il presidente della Camera, Laura Boldrini, si è schierata contro il bipolarismo: "Il pluralismo è un segno di democrazia. Quando l’offerta politica si restringe a due o tre partiti la conseguenza è che una bella fetta della popolazione non si identifica più nella politica e preferisce non votare. In tempi di antipolitica non è il momento di restringere la rappresentanza. Bisogna difendere i piccoli partiti". Dal canto suo invece Beppe Grillo ha lanciato il secondo sondaggio sui modelli di legge elettorale.

Sul blog del leader del Movimento 5 Stelle, gli iscritti sono tenuti a decidere il tipo di collegio: uninominale, unico nazionale o intermedio.

Commenti