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L'ultimo sgarbo della Kirchner "Ora aiutami per le Falkland"

L'ultimo sgarbo della Kirchner "Ora aiutami per le Falkland"

L'ha sempre considerato una spina nel fianco Cristina. Sopportato a fatica e guardato con diffidenza quel vescovo così invadente e così amato dalla gente, così fuori dal comune e per questo così pericoloso. Prima di lei, i rapporti tesi li aveva avuti suo marito Nestor, che dell'allora vescovo Bergoglio ha sempre detto: «è lui la nostra vera opposizione».
Non sono mai stati buoni i rapporti con i Kirchner, ma con Cristina lo scontro è diventato ancora più duro. Le insurrezioni dei contadini, la legalizzazione dei matrimoni gay voluti da Kirchner. E in mezzo sempre lui. Bergoglio aveva sfilato in prima fila nelle manifestazioni contro i matrimoni gay. Aveva cercato il dialogo, e più volte aveva chiesto udienza, e per ben dieci volte la Casa Rosada gli aveva risposto picche. Neppure il giorno dell'elezione, quando l'Argentina intera era scesa nelle strade a festeggiare il primo Papa argentino, il parlamento aveva interrotto la commemorazione dell'ex leader venezuelano Chavez. L'opposizione era insorta, «Dateci un quarto d'ora, dieci minuti almeno per ascoltare il discorso del nostro Papa», avevano gridato. E invece niente.
Ieri l'ultimo sgambetto di Cristina. Il peggiore. Durante l'incontro ufficiale, il primo concesso dal Pontefice ad un capo di stato, ha chiesto a Papa Francesco di «intercedere tra Argentina e Gran Bretagna per agevolare il dialogo sulle Falkland». L'argomento più spinoso, il più antipatico.

Una vera e propria rogna: la vecchia e mai sopita contesa tra Inghilterra e Argentina sulle isole nell'oceano Atlantico che proprio in questi giorni si è infiammata di nuovo. Poco più di una settimana fa, il 99,7% dei residenti delle isole aveva votato per restare sudditi della Regina. Un argomento su cui nemmeno David Cameron è riuscito a sorvolare e a meno di 48 ore dall'insediamento di Papa Francesco ha criticato il Pontefice, colpevole, secondo il Primo ministro, di avere dichiarato in passato che le contese isole Falkland/Malvinas sono territorio argentino.
Il Governo argentino, che naturalmente non ha mai voluto cedere, ha definito il referendum «una farsa».

«Ho chiesto al Santo Padre di intercedere per evitare un problema che può sorgere dalla militarizzazione britannica dell'Atlantico del sud», ha riferito la Kirchner. Il richiamo al precedente era chiaro: la mediazione promossa da Giovanni Paolo II che nel 1978 scongiurò una guerra tra Argentina e Cile, sull'orlo di un conflitto per una vecchia disputa sul tracciato del canale di Beagle. Ma oggi, durante l'udienza ufficiale, a molti questa richiesta della Kirchner è sembrata quanto meno inopportuna. Uno sgarbo che lo mette in difficoltà arrivato dopo anni di indifferenza.
«Non ero mai stata baciata da un Papa»: è una delle prime dichiarazioni fatte dalla presidente. «Ho trovato il Papa sereno, sicuro e in pace, ma anche occupato e preoccupato per l'immenso compito per la guida per la Santa Sede e per cambiare le cose che lui sa che deve cambiare», ha detto lei.
Intanto in patria, secondo un sondaggio, il 47,3 per cento degli argentini crede che questa elezione avrà un impatto negativo sul governo kirchnerista.

Come dire: gli anni di tensioni pesano.

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