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Lusi tira fuori i documenti: nelle mani del gip di Roma le lettere e le mail di Rutelli

Nuove indiscrezioni sui documenti forniti da Lusi al gip di Roma: tirate fuori lettere e mail che svelano i meccanismi relativi a fondi e finanziamenti

Lusi tira fuori i documenti: nelle mani del gip di Roma le lettere e le mail di Rutelli

"Il suo percorso di uomo libero si è fermato. Ma quanto a lungo durerà il tormento delle sue vittime?". A chiederlo è l’ex leader della Margherita Francesco Rutelli all'indomani dell'interrogatorio dell'ex tesoriere Luigi Lusi. Nelle ultime ore sono infatti emerse nuove indiscrezioni. Per ben sette ore il senatore è stato davanti al gip di Roma producendo, tra le altre cose, una documentazione che riguarda in particolare due lettere di Rutelli all’ex tesoriere e due mail (una decina di pagine in tutto) del senatore all’ex presidente della Margherita.

Le lettere di Rutelli a Lusi

Le missive di Rutelli dirette a Lusi sono, una scritta di pugno dall’ex leader Dl e una invece al computer. La prima, molto breve (non più di una decina di righe), farebbe riferimento ad alcuni meccanismi relativi a fondi e finanziamenti. La seconda, quella scritta al computer, invece, riguarderebbe sempre meccanismi legati ai fondi ma con un focus sulla distribuzione dei soldi. Le due mail del senatore a Rutelli sono datate 2009, cioè dopo lo scioglimento della Margherita e quando, ha rilevato ieri lo stesso Lusi nell’interrogatorio fiume, il suo controllo sui conti del partito "non era più puntuale ed accurato ma solo formale". In queste mail Lusi fa presente a Rutelli che il meccanismo di distribuzione dei fondi non era più virtuoso dal momento che "i soldi sono destinati a singole persone". Lusi propone nelle due mail all’ex presidente della Margherita di destinare i fondi "ad associazioni e fondazioni", una modalità che riteneva più corretta. Meccanismo che in effetti venne successivamente utilizzato per la distribuzione dei fondi di partito.

L'uso dei fondi europei

Tra i documenti consegnati ieri spunta anche una corrispondenza in cui Rutelli rimprovererebbe Lusi per aver restituito al parlamento europeo alcuni rimborsi avuti e non spesi dal Partito democratico europeo, del quale Lusi era tesoriere. Rutelli, in sostanza, avrebbe scritto all'ex tesoriere di non condividere la sua scelta "fatta per paura". Nelle sette ore di faccia a faccia con i magistrati, Lusi ha dichiarato di essere stato diligente e inflessibile fino al 2007, epoca successiva allo scioglimento della Margherita. "Poi i suoi controlli - ha precisato - sono stati più formali". Tanto che Rutelli gli avrebbe chiesto di diminuire la liquidità del partito investendo in immobili e creando una cassa autonoma con investimenti fiduciari. La documentazione consegnata ieri è ora al vaglio degli inquirenti anche se, in base ad una prima analisi del carteggio, non sembrerebbero configurarsi episodi penalmente rilevanti.

Il tutto sarà, molto probabilmente domani, oggetto di un confronto tra il procuratore aggiunto Alberto Caperna ed il sostituto Stefano Pesci, titolari dell’inchiesta giudiziaria.

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