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Il M5S vuole cancellare la memoria di Tatarella

Assegnata la sala riunioni al gruppo dei Cinque Stelle. Lombardi: "Non sarà più intitolata a Tatarella". Il Pdl alla Boldrini: "Tutelare la memoria"

Roberta Lombardi, del Movimento 5 Stelle
Roberta Lombardi, del Movimento 5 Stelle

Cancellare la memoria di Pinuccio Tatarella. Con un colpo di mano senza precedenti, il Movimento 5 Stelle vuole "sbianchettare" il nome dell'ex missino, uno dei padri fondatori di Alleanza nazionale e promotore del nuovo sistema elettorale regionale che porta il suo stesso nome.

Era il febbraio 1999. Un’altra epoca, politicamente parlando. A Torino, all’ospedale Molinette, si spegneva Tatarella, capogruppo di An alla Camera, già ministro delle Telecomunicazioni e vicepresidente del Consiglio del primo governo Berlusconi. Per il Palazzo, e per lui che non teneva un granché all’etichetta, era direttamente Pinuccio, anzi, il "ministro dell’Armonia", definizione in cui vedeva consacrata la sua spiccata propensione alla tessitura, alla mediazione. Adesso i grillini ne vogliono cancellare completamente il suo ricordo. In diretta sul canale web La Cosa, la capogruppo del Movimento 5 Stelle alla Camera Roberta Lombardi ha annunciato che i pentastellati cambieranno il nome alla sala che, fino alla prevedente legislatura, ospitava il gruppo del Pdl. "Ci hanno attribuito, finalmente, la sala riunioni e dobbiamo decidere che nome darle - ha spiegato l'esponente pentastellata - finora era la 'sala Tatarella', era assegnata al Pdl. Uno dei nomi che ci piaceva, e che stiamo valutando, è il nome di Giancarlo Siani, giornalista ucciso dalla camorra". Un duro colpo alla memoria di un grande politico italiano che ferisce la storia del centrodestra. "Con tutto il sincero rispetto per persone come il giornalista Siani che hanno pagato con la vita la lotta alla camorra - ha commentato il vicepresidente del Senato, Maurizio Gasparri - sarebbe grave se la sala riunioni del Palazzo dei gruppi parlamentari già intitolata a Tatarella cambiasse denominazione".

Tatarella è stato, infatti, un protagonista indiscusso della vita politica, parlamentare e democratica del nostro Paese. Fu il padre del tatarellum, cioè della legge 43 del 23 febbraio 1995 improntata a una svolta in senso maggioritario e presidenziale al sistema di governo regionale. Ma fu soprattutto l’alter ego, sicuramente riduttivo definirlo braccio destro, di Gianfranco Fini nel percorso che sfociò nella svolta di Fiuggi, nel passaggio dall’Msi ad Alleanza nazionale. Quando il centrodestra era politicamente unito, anche se ancora formalmente "spacchettato", come si direbbe ora, nel formato della coalizione tra Forza Italia, Alleanza Nazionale, Ccd e Lega. L’unità che Tatarella vagheggiava con tenacia, con il suo obiettivo di andare «oltre il Polo» arriverà molto più tardi.

"Una personalità carismatica e di concordia il cui valore è stato riconosciuto anche a sinistra", ha chiosato Gasparri augurandosi che la presidente della Camera Laura Boldrini tuteli la memoria di un grande parlamentare.

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