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La maledizione di Mps: il capo della comunicazione suicida

David Rossi, responsabile dell’area comunicazione, si è tolto la vita gettandosi dalla finestra di un ufficio della sede di Mps a Rocca Salimbeni. Era stato perquisito dieci giorni fa. Gli inquirenti trovano un foglio accartocciato: "Ho fatto una cavolata"

La maledizione di Mps: il capo della comunicazione suicida

Allo scandalo si aggiunge il dramma del suicidio. Questa sera David Rossi, responsabile dell’area comunicazione del Monte dei Paschi di Siena, si è tolto la vita gettandosi dalla finestra di un ufficio della sede dell’istituto a Rocca Salimbeni. Rossi era stato perquisito dieci giorni fa nell’ambito dell’inchiesta sul Montepaschi, ma non risultava iscritto nel registro degli indagati.

Classe 1961, Rossi era un senese appartenente alla contrada della Lupa. Nel cestino dell’ufficio di Rossi gli investigatori avrebbero trovato un foglio accartocciato. Sopra, secondo quanto si apprende, il capo della comunicazione di Mps avrebbe scritto: "Ho fatto una cavolata". Questo l’unico riscontro che potrebbe legare il gesto estremo di Rossi allo scandalo del Monte dei Paschi di Siena. Il 19 febbraio scorso la Guardia di Finanza aveva infatti perquisito gli appartamenti dell’ex presidente Giuseppe Mussari e del’ex direttore generale dell’istituto, Antonio Vigni. Nella stessa giornata gli uomini del Nucleo valutario si erano presentati anche in casa e nell’ufficio di Rossi pur non essendo indagato. "Certo le perquisizioni - fecero notare allora alcune fonti dopo la visita delle Fiamme gialle - si fanno a sorpresa quando si cercano prove, documenti o riscontri".

Personaggio molto noto nella città del Palio, Rossi fu portavoce del sindaco senese Pier Luigi Piccini prima di approdare al Montepaschi. Successivamente è arrivato, con lo stesso ruolo, alla Fondazione Mps. Considerato uomo vicino all’ex presidente Mussari, che lo volle con sé a Rocca Salimbeni, Rossi era rimasto al suo posto anche con la nuova dirigenza. Il sodalizio con Mussari era cominciato dal 2001, quando l’ex presidente di Mps era a capo della Fondazione, azionista di riferimento con il 34,9% del capitale della banca, e Rossi era appunto il responsabile della comunicazione dell’ente. Niente lasciava immaginare il drammatico epilogo. Tanto che ai colleghi che lo avevano contattato negli ultimi giorni in seguito allo scandalo che ha travolto l’istituto di credito aveva risposto con la stessa cordialità e professionalità di sempre.

Al suo impegno di dirigente della banca, Rossi univa anche quello di vicepresidente del Centro internazionale di arte e cultura di Palazzo Te e di membro del consiglio di amministrazione di Vernice per i progetti culturali.

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