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Marina non ci sta e reagisce agli insulti «De Benedetti taccia»

Marina non ci sta e reagisce agli insulti «De Benedetti taccia»

Milano «Non abbiamo mai corrotto nessuno: e De Benedetti deve tacere». Marina Berlusconi reagisce con fermezza all'attacco dell'editore del gruppo Espresso-Repubblica, che domenica scorsa, durante la trasmissione Che tempo che fa, ha definito il Cavaliere autore della «corruzione del millennio», riferendosi al Lodo Mondadori. Ovvero, la sentenza che ha condannato Silvio Berlusconi a rifondere 564 milioni di euro alla Cir, la holding di Carlo De Benedetti, e che l'ex premier considera da tempo «la rapina del secolo».
Secondo i giudici, nella gara per acquistare la casa editrice di Segrate l'ingegnere sarebbe stato ostacolato dalla concorrenza del gruppo Berlusconi, a loro giudizio «sleale».
Una sentenza «politica» e nulla più, come ha più volte ribadito lo stesso Cavaliere. E su cui ora dovrà pronunciarsi la Cassazione: un giudizio su cui Marina Berlusconi ha ribadito di nutrire «totale fiducia». Mentre critica duramente le affermazioni di Carlo De Benedetti, in una nota diffusa alla stampa, dove difende la correttezza di Fininvest e risponde punto per punto alle accuse lanciate nel salotto di Fabio Fazio.
«Qualcuno dovrebbe spiegare all'ingegner De Benedetti che talvolta il silenzio è d'oro - scrive la presidente di Fininvest -. Nel suo caso, per esempio, sul Lodo Mondadori. Grazie a due sentenze sconcertanti e in contraddizione tra loro ha intascato - per il momento - la bellezza di 564 milioni di euro. Ma invece di tacere e sperare che la giustizia continui ad essere ingiusta com'è stata finora, sempre più spesso con arroganza e impudenza, sale in cattedra a pontificare e a impartire improbabili lezioni di rigore morale a tutti e su tutto, Lodo compreso».
La presidente di Fininvest entra poi nel merito, riferendosi esplicitamente alla trasmissione di Rai3, nella quale Carlo De Benedetti «ha riproposto la menzogna diffamatoria secondo cui “la difesa di Berlusconi si basa sul fatto che dei tre giudici ne ha corrotto solo uno... vuol dire che ha risparmiato”». Su questa base, l'editore dell'Espresso aveva costruito la sua bordata in favore di telecamera: «La mia è la rapina del secolo? E allora la sua è la corruzione del millennio».
Marina Berlusconi ricostruisce invece la vicenda in ogni dettaglio: «Mi vedo quindi costretta a ribadire ancora una volta che la sentenza della Corte d'Appello di Roma che annullava il lodo Mondadori - il verdetto da cui poi originò tutta la vicenda - fu emessa da un collegio di tre giudici. Uno di loro venne successivamente ritenuto colpevole di corruzione, al termine di un procedimento molto controverso. Gli altri due giudici, esperti in materia e sul cui operato non c'è stata alcuna censura, hanno ribadito più volte di aver studiato bene la causa e di aver totalmente condiviso il verdetto». Non ci sono dubbi, secondo la presidente di Fininvest: quella della Corte romana era quindi una sentenza «assolutamente giusta e conforme al diritto».
Non solo: Silvio Berlusconi «venne prosciolto da ogni ipotesi accusatoria - continua la nota - ancor prima che iniziasse il dibattimento nel 2001. Mio padre non ha mai corrotto nessuno, noi non abbiamo mai corrotto nessuno», ribadisce Marina Berlusconi.

Che conclude: «Attendiamo ora con totale fiducia che la Cassazione ci renda finalmente giustizia, perché in quella vicenda non vi fu alcun danno per De Benedetti e nulla da parte nostra è dovuto».

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