Politica

Il mini Aventino dei parlamentari a Cinque Stelle

Il Movimento 5 Stelle, sia alla Camera che al Senato, protesta contro la sospensione dei lavori. Prima togliendo giacca e cravatta, poi lasciando l'aula. Sit-in in piazza

Il mini Aventino dei parlamentari a Cinque Stelle

La decisione della Cassazione di anticipare al 30 luglio la sentenza sul Cavaliere, nel processo per i diritti Mediaset, fa scoppiare una durissima polemica in parlamento. Il Movimento 5 Stelle non manda giù la decisione di sospendere, per un giorno, i lavori alla Camera e al Senato. "Ci togliamo giacca e cravatta per dimostrare che questo parlamento non è più quello per cui siamo stati eletti". Con questo gesto dimostrativo, Vito Crimi, insieme ai colleghi pentastellati, conclude l’intervento nell’aula del senato per protestare contro lo stop dei lavori. Il capogruppo M5S a Palazzo Madama, Nicola Morra, rincara la dose: "Proprio nel giorno in cui ci rechiamo al Quirinale per sollecitare un intervento del presidente di Repubblica che riconsegni al Parlamento la sua centralità prevista dalla Costituzione, i partiti del modello unico hanno bloccato i lavori d’aula su richiesta di Schifani e Brunetta per le note vicende giudiziarie di un noto senatore latitante da queste aule (ad oggi 99,72% di assenze a Palazzo Madama). Siamo sconcertati, il Parlamento è al servizio dei cittadini o di un singolo senatore assenteista e sotto processo?".

Anche alla Camera va in scena la protesta dei deputati del Movimento 5 Stelle (guarda il video). Alla fine del voto, i deputati dell’M5S scendono nell’emiciclo e si piazzano davanti ai banchi del Pd e del comitato dei Nove. I grillini danno il meglio di sé urlando: "Venduti, servi". A quel punto si scaldano gli animi. Un parlamentare grillino si avvicina minaccioso a Piero Martino (Pd) e si sfiora la rissa. In soccorso di Martino arrivano diversi colleghi, tra cui Emanuele Fiano, e ha inizio un lancio di fascicoli sui grillini. Non mancano gli spintoni e solo l’intervento dei commessi evita la rissa. La presidente Boldrini interrompe i lavori e lascia il suo scranno. La sua condotta, considerata troppo blanda, provoca non pochi malumori tra i deputati del Pd: "Avrebbe prima dovuto fermare la bagarre e identificare i provocatori, poi sospendere la seduta", spiega un democratico, "non si lascia l’Aula in quella situazione". Subito dopo il voto dell’assemblea della Camera approva lo slittamento dei lavori parlamentari a domani mattina. Per tutta risposta i deputati M5S inscenano un sit-in davanti all’ingresso principale di Montecitorio. Si siedono tutti per terra e protestano, a gran voce. Lasciando Montecitorio l’ex capogruppo Roberta Lombardi dice: "Vergogna.

Andiamo fuori da questo posto fetido".

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