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Modello Sicilia in fumo: il M5S vota contro Crocetta

Approvato il ddl sulla doppia preferenza di genere. Ma i grillini votano contro. Crocetta: "Spero si apra una riflessione nel M5S"

Modello Sicilia in fumo: il M5S vota contro Crocetta

Il Modello Sicilia è durato appena sei mesi. Osannato da Beppe Grillo e dai parlamentari del Movimento 5 Stelle, spesso citato dai vertici del Pd e dallo stesso governatore Rosario Crocetta, adesso si è sgonfiato in aula. All'Assemblea regionale siciliana si è aperta la prima crepa. Quell'appoggio esterno garantito dal M5S non c'è più. A sostituirlo è arrivato uno strano asse tra Pd e pezzi di Pdl.

Il tutto è avvenuto, dopo una lunga maratona d’aula, ieri in tarda serata. Pomo della discordia il ddl sulla doppia preferenza di genere. Dalle prossime elezioni amministrative ( che si terranno a giugno), i siciliani potranno esprimere un voto per un uomo e un voto per una donna. A dire sì alla legge sono stati 52 deputati, mentre 18, tra i quali i 15 esponenti del Movimento 5 Stelle, hanno detto no.

Secondo i grillini vi sono perplessità legate alla possibilità che questa riforma faciliti il condizionamento del voto e per questo motivo i deputati siciliani avevano proposto di superare l'ostacolo con l’istituzione del "seggio unico" per ogni Comune. Niente da fare però. Quello approvato ieri da Palazzo dei Normanni è solo l’articolo sulla doppia preferenza di genere; a questo seguirà una riforma della legge elettorale più approfondita, che comporterà tra le altre cose, una discussione sulle soglie di sbarramento. Il rischio di una seconda crepa è dietro l'angolo. Al momento, le dinamiche parlamentari della Trinacria sembrano dare ragione a Matteo Renzi, che, al contrario dei vertici del suo partito, pensa sia possibile una alleanza tra Pd e Pdl per la formazione del nuovo governo.

Crocetta però cerca di fare il pompiere nella sua terra: "Spero che nel Movimento 5stelle si apra una riflessione, per approvare leggi si fanno delle mediazioni, non si può pensare di incassare tutti i risultati". A livello nazionale però striglia Grillo:"Mi risulta direttamente che l’area del dissenso, fra gli esponenti dell’M5S, si allarga: il 30% dei parlamentari oggi non capisce la linea di Grillo, quella del no a oltranza al dialogo e, per gran parte, di fronte a un programma innovatore non si tirerebbe indietro". Dal canto suo, il Movimento 5 Stelle rivendica il proprio ruolo: "Noi votiamo solo le idee che ci convincono, decidendo di volta in volta e questa volta eravamo contrari", ha dichiarato Giannina Ciancio, deputato grillino.

Modello Sicilia? "Restiamo equidistanti", ha chiosato il capogruppo all’Ars del M5S Giancarlo Cancelleri.

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