Politica

«La moneta unica ha al massimo diciotto mesi di vita»

«Tra 18 mesi l'euro sarà morto». La copertina di Focus Money, settimanale economico del gruppo Burda, campeggia nelle locandine di fronte alle edicole tedesche. Nulla di cui stupirsi: titolo e layout sono efficaci e attirano l'attenzione. La particolarità è che la dichiarazione è di uno dei maggiori esponenti della maggioranza che sostiene il governo Merkel. Nelle prime pagine della rivista il direttore garantisce di aver raccolto fedelmente la testimonianza di uno dei protagonisti di primo piano della politica tedesca che ha posto come unica condizione quella dell'anonimato.
Così, mentre Angela Merkel e il ministro delle Finanze Wolfgang Schaeuble si dichiarano decisi a fare di tutto per difendere l'euro, un loro collega dà la pratica per conclusa e la moneta unica ormai defunta. Un segno in più della disaffezione ormai evidente di molti liberali della Fdp e democristiani della Csu (cristiano bavaresi) verso la linea seguita dal governo.
Quanto all'intervista pubblicata da Focus Money l'esponente liberale si dichiara sicuro: «L'unione monetaria non è destinata a sopravvivere nella forma attuale. Gli interessi e la forza dei singoli Paesi sono troppo diversi». Da una parte c'è la Germania: «Non esiste al mondo un'altra economia che abbia così tanti punti di forza». Dall'altra la gran parte dell'Unione europea: «Anche la competitività francese è peggiorata dall'introduzione dell'euro. Oggi l'economia di Parigi non è più da considerare concorrenziale con quella tedesca». Soluzioni politiche non se ne vedono: «La disoccupazione in Europa ha raggiunto livelli inediti dalla introduzione dell'euro». In Spagna «nessun governo potrebbe sopravvivere con riforme così radicali come quelle introdotte in Grecia». E allora si tentano provvedimenti straordinari. «Ma le dighe da costruire sono sempre più alte: qualche centinaio di miliardi per la Grecia, qualche miliardo per le banche spagnole. Ma questa crisi è come un'enorme cascata d'acqua. Le dighe non potranno reggere per sempre». Come sarà la morte della moneta unica? «Questo è difficile prevederlo. Probabilmente i Paesi deboli finiranno per staccarsi uno dopo l'altro. La Grecia dovrebbe essere la prima ad andarsene. Certo alla Germania costerà caro, ma nel complesso non sarà una catastrofe».
I contraccolpi non mancheranno: «Tanto più la crisi si farà acuta e tanto più diventeranno forti le tentazioni protezionistiche. Questo dobbiamo evitarlo. Abbiamo bisogno di mercati aperti». Ma la soluzione per il politico della Fdp è quella di «accordi bilaterali con le controparti più importanti: per esempio Francia e Polonia». Poi la Germania deve guardare fuori dall'Europa. «Gli Stai Uniti rimarranno il nostro partner più importante.

Così come i mercati asiatici».AAl

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