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Monti: la patrimoniale non serve. Lo spread? Con me è sceso

L’introduzione di una tassa patrimoniale "non rientra nelle intenzioni né nei programmi del governo italiano", dice il premier in conferenza stampa a Palazzo Chigi. Poi ammette che il calo dello spread è stato deludente, "ma con me è sceso di 84 punti"

Monti ostenta ottimismo: "Siamo sulla via programmata" per quanto riguarda il consolidamento dei conti pubblici. "Non c’è esigenza di nuove manovre". Il premier lo ribadisce in conferenza stampa a Palazzo Chigi. Poi affronta motivo dell'incontro urgente di due giorni fa con Napolitano: "E' stato solo uno dei periodici incontri con il Capo dello Stato, non abbiamo discusso di emergenze finanziarie e di decreti di agosto". Ma era stato lo stesso Capo dello Stato a parlare di "incontro urgente e imprevisto", lasciando pensare che non si trattasse di normale routine.

Monti fa riferimento, senza nominarlo, all'articolo di oggi del Giornale sullo spread ("Dal Cav a Monti: due governi, stesso spread"): "Rispetto ai 574 punti di novembre 2011, oggi siamo credo a 490 e quindi c’è una riduzione", anche se "certamente deludente perché me la sarei aspettata più rilevante".

La crescita? Arriverà, assicura il premier. "Non son sorpreso che per ora non ci sono effetti positivi sulla crescita" con i provvedimenti "di risanamento e riforme strutturali". La crescita "verrà, ma ci vorrà ancora tempo viste le previsioni che danno l’uscita dalla recessione e l’hanno collocata in una fase iniziale del 2013".

Niente patrimoniale

Ancora un riferimento a quanto scritto dal Giornale: in merito alla "voce che gira" sul fatto che "come scrive un quotidiano, Monti e la Merkel vogliono la patrimoniale, beh io questa voce non l'ho sentita... La base indiziaria di questa asserita intenzione è una proposta di un presidente di una sezione di ricerche economiche tedesche.

Non rientra nelle intenzioni dei governo italiano".

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