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M5S, la rete conferma l'espulsione di quattro dissidenti ma il movimento si spacca

La decisione di espellere quattro grillini dal gruppo parlamentare si consuma tra più di uno scetticismo. La rete conferma l'espulsione. Orellana, Battista e Romani: ci dimettiamo da senatori

M5S, la rete conferma l'espulsione di quattro dissidenti ma il movimento si spacca

Il Movimento 5 Stelle è a un passo dalla scissione. L'assemblea dei gruppi parlamentari ha deciso e la rete ha ratificato l'espulsione dal Movimento 5 Stelle dei quattro dissidenti. I senatori Luis Alberto Orellana, Francesco Campanella, Lorenzo Battista e Fabrizio Bocchino sono finiti sotto il tiro dei colleghi dopo avere criticato la linea tenuta da Beppe Grillo durante le consultazioni con Matteo Renzi e oggi è stato votato l'avvio della procedura di espulsione dai 5 Stelle. Ma la frattura all'interno del Movimento si sta consumando sotto gli occhi di tutti. Le voci di protesta che si sono alzate contro i metodi "stalinisti" della dirigenza del partito sono stantissime e ormai c'è chi parla apertamente di una possibile scissione. Molto critico Alessio Tacconi, che ha chiesto che il suo nome fosse aggiunto a quello dei "dissidenti", che a suo dire "non hanno violato il codice di comportamento ma sono stati autori di un reato di opinione". Una posizione non distante da quelli dei colleghi Tommaso Currò, Walter Rizzetto e Mimmo Pisano.

Ma l'attacco più pesante arriva dal senatore Roberto Cotti: "Ma anche se questi senatori meritassero l’espulsione, questo si ritorcerebbe contro noi stessi e sarebbe una catastrofe". Ad esempio, prosegue, "forse se ne andrebbero anche altri senatori, certamente nascerebbe al Senato un nuovo gruppo di ex 5 stelle, che ci creerebbe molti più problemi di quanti ce ne potrebbero creare nostri colleghi di gruppo". Il senatore Mario Giarrusso, che si è dichiarato contrario all'espulsione dei dissidenti, ha chiesto l'espulsione del capogruppo del Movimento 5 Stelle, sostenendo che è stata falsificata la sua firma sulle mozioni di sfiducia per i ministri Poletti e Guidi (rispettivamente ai dicasteri di Lavoro e Sviluppo economico) e che a quanto gli è stato riferito è "stato il capogruppo".

Il dramma a Cinque Stelle va in scena all'assemblea dei parlamentari e la paura "che il sogno svanisca" si fa largo. Una riunione ad alta tensione con diversi senatori in lacrime e, soprattutto, l’annuncio di alcuni fra gli eletti a palazzo Madama di voler rassegnare a loro volta le dimissioni. Nella riunione, più d’uno ha preso la parola per cercare di dissuadere i senatori da questo intendimento. Ma, poi, c’è chi chiosa: "La situazione è difficile, di crisi".

A quel punto, non solo Battista ma almeno altri 10 colleghi - tra i quali Bencini, Bignami, Bocchino, Campanella, Romani - sono andati via. Bencini in lacrime, Bignami visibilmente alterata e agitata. "È successo qualcosa di molto grave - hanno raccontato in tanti - si tratta di metodi antidemocratici, brutali e violenti". Nel mirino dei dissidenti ci sono i due monarchi del Movimento: Grillo e Casaleggio.

Intanto continuano gli annunci di dimissioni nel M5S: anche il senatore Luis Alberto Orellana ha annunciato di volersi dimettere da senatore: "Il simbolo è di Grillo - ha detto a a SkyTg24 - lui ci tiene a queste cose e allora. La decisione è presa e rimane questa l’amarezza è troppa". Anche Lorenzo Battista ha annunciato l’intenzione di dimettersi da senatore. E lo stesso ha fatto Il senatore Maurizio Romani: "Oggi - scive su Facebook - rassegno quindi le mie dimissioni da senatore della Repubblica per
lealtà e fedeltà allo Stato e alle Sue istituzioni, agli ideali stessi del Movimento 5 stelle e alla mia coscienza di uomo e di cittadino. Questo è quello che ho detto in assemblea dei Senatori".

L'esito del voto della rete viene annunciato direttamente da Beppe Grillo, che lo scrive su Twitter: "29.883 hanno votato per ratificare la delibera di espulsione. 13.485 hanno votato contro. Grazie a tutti coloro che hanno partecipato". Sul blog di Grillo si legge che "hanno partecipato alla votazione 43.368 iscritti certificati al Movimento 5 stelle".

Con Bocchino, Campanella, Battista e Orellana, salgono a sei i parlamentari M5S espulsi dal Movimento.

Prima di loro, infatti, il ’"cartellino rosso" è stato estratto per Marino Mastrangelo, reo di aver preso parte a dei talk-show, e Adele Gambaro, accusata di aver criticato duramente Grillo.

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