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Mozione della Liga Veneta contro Bossi: "Ha troppi poteri"

Il Carroccio è in fibrillazione. Dopo l'ennesimo scontro tra Bossi e Tosi, la Liga Veneta si prepara a detronizzare una volta per tutte il Senatùr. Lo strano rapporto della Lega coi gay

Mozione della Liga Veneta contro Bossi: "Ha troppi poteri"

Una mozione di "sfiducia" a Umberto Bossi per eliminare dallo statuto la presidenza federale come "carica a vita" attribuita al Senatùr. C'è fermento nella Liga Veneta che questa sera, riunita a Vicenza, avrebbe voluto votare un documento, firmato da un segretario di sezione bellunese e a cui hanno lavorato alcuni degli uomini vicini al segretario Flavio Tosi, per detronizzare una volta per tutte Bossi.

Nessuna mozione, almeno stasera. È lo stesso segretario della Lega Nord, Roberto Maroni, a gettare acqua sul fuoco, arrivando all’assemblea della Liga Veneta a Vicenza. "Non è di competenza dell’Assemblea nè del Consiglio, è di competenza del Congresso federale - ha spiegato prima di entrare al teatro comunale della cittadina veneta - se uno vuole presentare una mozione la deve presentare al Congresso, che io voglio convocare prima di natale". La Liga Veneta vorrebbe togliere i poteri che Bossi ancora detiene in qualità di presidente federale. Il documento prevede di eliminare il comma 1 e 5 dell’articolo 14 dello statuto, che parla appunto del presidente federale. In particolare la prima frase dell’articolo individua nel Senatùr il presidente "a vita, salvo rinuncia", mentre la quinta lo individua come presidente di diritto del comitato di disciplina e come "organo ultimo e insindacabile di appello rispetto ai provvedimenti disciplinari assunti nei confrontti di soci con anzianità di militanza superiore o uguale a 20 anni consecutivi". La mozione presentata da alcuni esponenti della Liga Veneta considera "eccessivo il potere del presidente federale" definito dal comma 5 dal momento che "supera le decisioni degli stessi organi elettivi". Proprio per questo i veneti chiedono l’abrogazione dei due paragrafi dallo statuto del Carroccio.

Stando a quanto riferiscono fonti vicine alla Liga Veneta, la mozione era stata presentata nel corso della riunione del consiglio già lunedì scorso. Una volta che si sono calmate le acque, però, il clima si è fatto più teso dopo l’ultimo battibecco tra Bossi e Tosi. Sabato scorso, al comizio sul Monviso, il presidente del Carroccio aveva fatto una battuta al vetriolo sull’orientamento sessuale del sindaco di Verona che oggi, in un’intervista a Repubblica, ha replicato dicendo di non voler commentare per "rispetto di una persona malata". Secondo fonti vicine al quartier generale di via Bellerio, la mozione sarebbe "inammissibile" perché l’unico organo deputato a cambiare lo statuto del movimento è il congresso federale. L’assemblea della Liga veneta potrebbe comunque approvare la mozione, che non avrebbe alcuna validità effettiva, prima di un eventuale passaggio al Congresso. L’assise che dovrà eleggere il successore di Maroni non è stata ancora convocata, anche se dovrebbe tenersi il 15 dicembre stando agli auspici del governatore della Regione Lombardia.

Peccato che la convocazione spetti a Bossi.

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