Politica

Napolitano sente Bersani: la sinistra brancola nel buio

Telefonata tra il leader Pd e il capo dello Stato. In stallo il dibattito sulla presidenza delle Camere. Le consultazioni potrebbero partire già martedì 19 marzo

Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano
Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano

Una telefonata di Pier Luigi Bersani a Giorgio Napolitano per riferirgli direttamente della Direzione del Pd e delle "proposte" approvate. Nessuna sorpresa per il Colle dal Partito democratico che ha confermato le proprie posizioni e le tante incognite della decisione di Bersani di proporsi per un incarico a formare un governo che dovrebbe reggersi sui voti dei Grillini in base ad un programma preciso di otto punti. Porta chiusa con decisione a Silvio Berlusconi, anche se all’interno qualche big come Massimo D'Alema continua a credere in un accordo con un Pdl ripulito dal cavaliere. Insomma, niente "piano B" per Bersani che cerca così di tenere la barra dritta sulla propria proposta politica.

Napolitano ha seguito con attenzione l’inusuale "direzione" pubblica trasmessa via streaming e come tutti avrà colto le sfumature e i distinguo, nonchè l’uscita silenziosa di Matteo Renzi da via Del Nazareno. Niente di nuovo quindi, anche se al Quirinale in questa fase pre consultazioni si registrano tutte le posizioni delle forze politiche e si ragiona su più scenari avendo come obiettivo la governabilità del Paese. Come ha più volte spiegato Napolitano, "bisogna dare un governo all’Italia" e nessun presidente penserebbe a nuove elezioni se non come extrema ratio.

Adesso la parola passa a Beppe Grillo e al Movimento 5 Stelle che lentamente sta cominciando ad interrogarsi via web sulle reiterate aperture di Bersani. Certamente prevale l’ironia: sulla rete si scherza non poco sul "politichese" di alcuni degli interventi odierni. Ma, mentre il leader respinge al mittente le proposte della direzione, gli emissari del Pd sono attivissimi con tutti coloro che dialogano con Grillo in queste ore.

Intanto il tempo si restringe e nonostante non si sia riusciti a realizzare l’anticipo della convocazione delle Camere, le consultazioni potrebbero partire già martedì 19 marzo. Il Quirinale infatti proprio ieri ha chiesto di fare presto. La forbice è tra il 19 ed il 21 perché bisogna vedere quale saranno i tempi per le elezioni dei presidenti delle Camere e la costituzione dei gruppi parlamentari. E in mezzo c’è anche una domenica che potrebbe essere lavorativa. Ma se tanto si parla del tipo di governo, di "scopo" come vorrebbe Bersani, del presidente come scrive la stampa, è ancora buio proprio sulle presidenze di Camera e Senato. Se ne parla solo sotto traccia e con variabili complicatissime: ma è chiaro che i giochi si capiranno solo all’ultimo facendo parte di un accordo politico ben più vasto. Nel quale sta entrando prepotentemente anche l’elezione del prossimo presidente della Repubblica.

Berlusconi, alla finestra in questa fase, sembra assai vigile su quale potrebbe essere il prossimo inquilino del Colle.

In questi anni ha potuto rendersi conto di persona come il ruolo di capo dello Stato sia cresciuto ben al di là di quanti lo vorrebbero ridotto ad una funzione quasi notarile.

Commenti