Politica

Non si giudica un prof con 50 quiz assurdi

di La sesquipedale incapacità di questo governo - che per elementari ragioni di democrazia mai sarebbe dovuto nascere - è manifesta finanche nelle piccole cose. Sentite qua. Pare che abbiano avuto la pensata di arruolare nella scuola 11mila tra coloro che attualmente vi lavorano da precari. Gli aspiranti hanno le seguenti caratteristiche: età media 40 anni, anni medi di precariato 12, numero: 320mila.
Numeri, tutti, indicativi di una scuola di Stato (e di uno Stato) che, alla grande, non funziona: fa inorridire che vi sia chi arriva a 40 anni con 12 di precariato alle spalle. E poi dicono dello sfruttamento dei lavoratori del settore privato. Ma quel 320mila spicca su tutti: posta una popolazione di 9 milioni in età scolare, con un esercito di 900mila docenti già in ruolo, come diavolo può accadere che vi sia un altro esercito di 320mila precari, è un imperscrutabile mistero. Che preferiamo non indagare e, piuttosto, vederlo come una volontà di pretendere di avere, oltre alla Costituzione, anche la scuola più bella del mondo. Per abbellirla ancor più, il nostro governo di sedicenti tecnici ha pensato di cominciare la selezione di chi dovrà insegnare ai vostri ragazzi con 50 quiz di cui è sufficiente ve ne racconti uno (gli altri 49 sono dello stesso stampo): la mamma di Pierino va al mercato e acquista il doppio delle uova che ha, nel proprio cestino, la mamma di Pierina dopo averne rotte la metà di quelle che aveva acquistato. Segue grottesca domanda. Come se non bastasse, pare che il ministro-tecnico abbia offerto la possibilità di esercitarsi in rete su quiz-modello, tutti come quello sopra. Il mio portinaio, che da anni ammazza il tempo con la settimana enigmistica, li ha svolti tutti e non ne ha sbagliato uno. Il mio professore di greco detestava le uova e non avrebbe azzeccato neanche un quiz.
Anche se state sorridendo, la cosa è tragica. Dal punto di vista del precario della scuola, veder che si decide della sua vita - cioè se aver meritato, dopo 12 anni di prova, una decorosa assunzione o, viceversa, non sapere se l'anno venturo porterà quattrini in casa - in questo barbaro modo, questo sì, è veramente tragico. Più dignitoso sarebbe stato estrarre a sorte gli 11mila. Almeno al cospetto dei propri figlioli il 40enne, precario da 12 anni, avrebbe potuto incolpare la dea bendata. Sennò che dice? Quest'estate niente mare perché ho inciampato sulle uova della mamma di Pierino? Non meno tragica è quella dei quiz di Stato (di Stato!) che decidono chi merita di diventare, ad esempio, medico. Le legittime aspirazioni dell'individuo, in questo Stato oppressivo e opprimente, contano zero. Vuoi fare il medico? Non ci interessa sapere se alla fine del primo anno di studi hai ben profittato in chimica o in anatomia. Queste sono cose che si fanno in America: tu, qui, al primo anno neanche ci entri, se prima non conti bene le uova della mamma di Pierino.
Sentite qua (è vera): «Nel 1901 o è nato o è morto chi: Gassman, Gobetti, Bellini, Verdi o Quasimodo?». Se non rispondi, mai diventerai medico. Chiedersi chi sia la mente malata che cotanti quiz partoriscono ogni anno, è una domanda oziosa: nessuno lo sa e nessuno lo dice. Credo si vergognino. Secondo me li prendono dai quiz di cui si serviva Mike Bongiorno per selezionare chi avrebbe partecipato a Lascia-o-Raddoppia.

Come è cominciato il declino? Chiedetevi chi guidava scuola ed università negli ultimi anni dello scorso millennio e avrete la risposta.

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