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«Non voglio il principe azzurro, ma il cavallo»

In sella da quando aveva undici anni, gareggia con i suoi cavalli, vince competizioni senza sforzo. Come il recentissimo Concorso nazionale A (5 stelle) di salto a ostacoli nella categoria 125 al Centro Equieffe di Gorla Minore. Ma il suo sogno nel cassetto è creare un centro di recupero di cavalli maltrattati. Lei si chiama Nicole Berlusconi, è figlia di Paolo (editore del Giornale), ha venticinque anni e per il momento ha un solo grande amore. «Si chiama Renie - racconta - è uno dei miei cavalli, che preferisco agli uomini, loro non tradiscono mai». Molti applaudirebbero, altri potrebbero sostenere che sono solo esagerazioni. Ma solo chi vive davvero un rapporto simbiotico con l'animale che ama può capire. E Nicole spiega con parole efficaci la sua passione: «Si può impostare un rapporto di fiducia completa: un cavallo trasmette libertà, protezione, serenità, mi rende felice - racconta - Insomma per me è un amore folle». Destinato a durare nel tempo.
La storia dei suoi cavalli lo testimonia. Come Renie, la cavalla che l'ha accompagnata in molte gare. Poi si è affiancato Valentino, uno stallone olandese che si porta addietro qualche trauma subito nel suo passato di vita in Messico. E con loro, Nicole gareggia supportata dal suo allenatore, Mario Verheyden, tecnico e cavaliere, che la segue da quando aveva 20 anni. Ma non c'è solo l'allenamento nella vita di Nicole. Ha scoperto un altro aspetto del mondo equestre, quello che mette sul podio l'animale e il suo benessere. «Tutto è cominciato quando ho salvato un cavallo dal macello - racconta commossa - Si chiama Luce e mi era stata segnalata da un'amica: volevano abbatterla per un problema all'anca e così l'ho presa senza dire nulla a mio papà. Poi gli ho telefonato dicendogli che c'era un regalo per lui...». Ora Luce ha trovato il suo eden a Vaprio, vive libera e felice. Coccolata da Nicole. Ma è stata l'Associazione Italian horse protection (Ihp) ad averle squarciato un velo: «Mi sono accorta di quanti cavalli vivano in condizioni disperate, attorniati da gente senza scrupoli che li lasciano denutriti e li riducono in fin di vita senza pietà. Così mi informo sulle loro storie, li aiuto, cerco di recuperare quelli maltrattati».
Ma non basta la solidarietà, serve partecipazione, aiuti finanziari. Così Nicole si è attivata, ha creato il Progetto Islander e ora sta organizzando una mostra fotografica che sarà un'occasione di denuncia, sensibilizzazione e raccolta fondi. I protagonisti degli scatti saranno molti animali sfortunati «prima» e «dopo» il salvataggio. Le foto in bianco e nero raffigureranno cavalli desolati appena sottratti a morte certa dai volontari, quelle a colori trasmetteranno una ventata di ottimismo con le immagini di quadrupedi ormai al sicuro. Nell'occasione saranno distribuite delle magliette che hanno già fatto furore. La scritta? «Non voglio il principe azzurro, voglio il suo cavallo».

Ideata da Nicole Berlusconi.

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