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Nuovo attacco dei giudici a Berlusconi: non potrà andare al congresso del Ppe

Accanimento del tribunale di Milano: dopo la condanna per il caso Mediaset, al Cav vietato il congresso del Ppe

Nuovo attacco dei giudici a Berlusconi: non potrà andare al congresso del Ppe

Niente politica, almeno fuori dai confini nazionali, per Silvio Berlusconi: il tribunale di Milano ha rifiutato all'ex presidente del Consiglio l'autorizzazione a lasciare l'Italia per partecipare al prossimo vertice del Partito popolare europeo, in programma a Dublino. La decisione è stata presa dal tribunale in veste di giudice dell'esecuzione: dai giudici, cioè, chiamati a eseguire la sentenza che ha visto il Cavaliere condannato a quattro anni (di cui tre condonati) a conclusione del processo per i diritti tv. Già la Procura della Repubblica, cui spetta un parere non vincolante, si era espressa contro la concessione del permesso: a chi è condannato, spiegano fonti giudiziarie, non sono rilasciabili neanche a titolo provvisorio documenti validi per l'espatrio. E anche se Dublino è all'interno dell'area Schengen il divieto riguarda anche l'Irlanda.

È la seconda volta che Berlusconi si vede rifiutare l'autorizzazione a lasciare il paese. Il passaporto gli venne ritirato all'inizio dell'agosto scorso, subito dopo che la Cassazione aveva reso definitiva la condanna inflittagli dai giudici di Milano. Attualmente, la pena è sospesa in attesa che il tribunale di sorveglianza di Milano si esprima sulla richiesta di affidamento in prova ai servizi sociali avanzata dal Cavaliere per espiare l'anno di pena residua. Ma una serie di conseguenze si sono già fatte sentire: come l'esclusione dal Parlamento, come effetto collaterale della condanna definitiva, e per l'appunto il ritiro del passaporto.

Di fatto, Berlusconi si trova nella impossibilità di svolgere a livello internazionale il suo ruolo: d'altronde, fanno presente fonti giudiziarie, una deroga per esigenze di questo tipo non è prevista da alcun articolo del codice.

Le speranze di Berlusconi di tornare a circolare liberamente restano così affidate al ricorso alla corte di giustizia europea e all'istanza di revisione del processo per i diritti tv, che i difensori del Cavaliere si preparano a depositare davanti alla corte d'appello di Brescia.

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