Politica

Il colpo: lo stilista Paciotti capolista nelle Marche

Oggi si decide sulle deroghe all'incandidabilità per over 65 e parlamentari di lungo corso

Cesare Paciotti
Cesare Paciotti

Roma - Chiusa la partita degli apparentamenti, il Pdl si prepara a definire la «formazione» con la quale scendere in campo alle prossime elezioni. Oggi andrà in scena la riunione dei capigruppo e dei coordinatori regionali in cui si cercherà di dirimere la matassa delle richieste di deroga ai criteri di incandidabilità (non più di 65 anni e non più di tre legislature alle spalle). Domani, invece, il lavoro diventerà operativo con l'analisi delle proposte di candidatura provenienti dal territorio.
La scommessa è quella di mettere le mani su quattro regioni. Nel mirino ci sono Lombardia, Veneto, Campania e Sicilia. Ma qualche speranza circola anche per la Calabria, soprattutto se il recupero nei sondaggi dovesse continuare (ieri il sondaggio Tecnè per SkyTg24 accreditava il Pdl in crescita dell'1,5% al 19,2%). «Se si riuscisse a fare il poker» spiega un dirigente del Pdl «allora il fattore Monti sarebbe sterilizzato e annullato. E davvero la partita diventerebbe apertissima». Per raggiungere questo obiettivo bisognerà, però, rivolgere la massima attenzione alla composizione delle liste, tenendo presente che sarà impossibile accontentare tutti visto che i garantiti saranno meno della metà dei parlamentari attuali.
Ci sono regioni in cui il lavoro preparatorio sembra essere piuttosto avanzato come la Campania e la Puglia. Altre come il Lazio dove è complicato trovare il bandolo della matassa. Qui bisogna fare i conti con la fuoriuscita della componente di Fabio Rampelli e Giorgia Meloni, dotata di un ampio bacino di consensi (qualcuno calcola la loro quota in 70-80mila voti). Ma anche con la difficoltà di chiudere l'accordo con gli uomini vicini a Gianni Alemanno tra i quali circola crescente insofferenza verso la candidatura di personalità carenti dal punto di vista del consenso. La questione Lazio si intreccia con la nomina del candidato alla Regione. La presenza di Beatrice Lorenzin nel salotto di Barbara D'Urso è stata letta ieri da molti come un segnale chiaro a favore della giovane dirigente azzurra, mentre sul nome di Francesco Storace resistono alcuni veti incrociati. In ogni caso, sondaggi alla mano, sarà Silvio Berlusconi a decidere. In ogni caso entro oggi bisognerà chiarire il rebus.
Sempre nel Lazio dovrebbero essere candidate Renata Polverini e il magistrato Simonetta Matone. Non è escluso, però, che alla fine la governatrice uscente possa essere spostata in una regione del Sud. Bisognerà anche valutare se ci saranno «trasferimenti». Giuseppe Scalia, ad esempio, si candiderà con Raffaele Lombardo. Ci sono poi alcuni europarlamentari che stanno tentando il ritorno in patria ma soltanto Licia Ronzulli potrebbe farcela. Circola, invece, con sempre maggiore forza il nome dello stilista Cesare Paciotti come possibile capolista nelle Marche.

Un imprenditore conosciuto a livello mondiale che rappresenterebbe un colpo importante per il Pdl.

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