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A Palermo e Catanzaro scrutinio incompleto a tre giorni dalle urne

Discrepanze dei dati tra Regione e Comune e problemi organizzativi a Palermo. Nel capoluogo calabrese, indagini della procura

A Palermo e Catanzaro scrutinio incompleto a tre giorni dalle urne

Palermo e Catanzaro vanno a braccetto. I due capoluoghi sono in clamoroso ritardo nello scrutinio delle schede elettorali dopo le elezioni amministrative. I risultati definitivi arriveranno (forse) solo in serata.

A Palermo regna il caos. La Regione in un primo momento aveva confermato l'applicazione di una viziata interpretazione della legge elettorale, cosa che aveva portato a una discrepanza con i dati del Comune sul calcolo delle percentuali di voto da attribuire ai candidati a sindaco e alle liste per il consiglio. Poco dopo la Regione ha smentito tutto. Anche se le divergenze si sono verificate lo stesso.

"I comuni dove si è andati al voto e che hanno seguito le indicazioni comunicate ieri dall’assessorato alla Funzione pubblica, non faranno alcun riconteggio, laddove è stato seguito un criterio diverso è invece necessario ricalcolare i voti. Entro stasera, comunque, avremo i dati", ha rassicurato l’assessore alle Autonomie locali della Regione siciliana, Caterina Chinnici.

Quello che è certo è che a Palermo lo spoglio non è ancora concluso. Tre giorni dopo la chiusura delle urne, non c’è un ancora un dato definitivo sulla competizione. La sezione 271, allestita nella scuola elementare Basile di Largo Corleone, sembra una roccaforte inespugnabile. Resta solo quella.

La partita è ancora aperta sul fronte delle liste. Partiti e candidati consiglieri sono col fiato sospeso e c'è chi ha annunciato ricorso (come i grillini, l'Mpa, Api) e chi ha proposto il riconteggio dei voti.

Tra le altre cose, adesso tutte le schede sono state portate alla caserma Bichelli di San Lorenzo per le verifiche del caso. E secondo alcune indiscrezioni, pare si sia verificato anche un problema organizzativo legato alla sostituzione di numerosi presidenti di seggio (si parla di circa 150) alla vigilia della tornata elettorale, che non avrebbe consentito la necessaria istruzione di questi ultimi in vista dello scrutinio. Insomma, l'incompetenza e la scarsa informazione ha regnato.

A Catanzaro la situazione non è poi così diversa. Anche qui, l’esito del riconteggio delle schede, almeno per quanto riguarda la sezione 85, arriverà solo in serata. A distanza di quasi 72 ore dalla chiusura delle urne, la città resta nell’incertezza di ciò che potrebbe accadere. Su questa situazione che definire anomala è poco, la politica locale e nazionale si sta dando battaglia. Il Pd (insieme con l'Udc), che ha schierato come candidato a sindaco il giovane Salvatore Scalzo, ha chiesto l'annullamento del voto e ha presentato un esposto al ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri.

Nel testo si parla di "molteplici irregolarità" soprattutto nella sezione 85 del Comune di Catanzaro doce al momento risultano 3 schede votate e non vidimate, 2 schede votate in più rispetto agli elettori registrati e la presenza di schede stranamente deteriorate. Nell’esposto si parla, inoltre, di "numerosi elettori che denunziano la mancata assegnazione di voti ai candidati per i quali hanno espresso preferenze; moltissimi rappresentanti di lista e scrutatori dichiarano che gli uffici elettorali delle sezioni hanno assegnato voti riportati in schede radicalmente nulle e al contempo hanno qualificato come nulle schede perfettamente valide".

Il centrodestra vuole invece che venga proclamato sindaco l’imprenditore Sergio Abramo, che per una manciata di voti dovrebbe aver superato il 50%.

La procura ha aperto una inchiesta su segnalazione della Digos.

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