Cronache

Paolini: "Stupro? No, è il mio fidanzato"

Il 39enne in carcere: "Tra noi c'è vero amore". Gli inquirenti: "Forse abusi anche su altri minori"

Paolini: "Stupro? No, è il mio fidanzato"

«Pedofilia» e «amore» sono due parole che non hanno davvero nulla in comune. Anzi, la prima è la negazione della seconda. A cercare disperatamente di rendere sinonimi ciò che in realtà sono contrari, sono gli avvocati di Gabriele Paolini che ieri hanno incontrato in carcere il «disturbatore tv» trasformatosi - almeno secondo le accuse - in violentatore di minorenni. La strategia dei legali del «profeta del condom», Lorenzo La Marca e Massimiliano Kornmuller, mira ad alleggerire le responsabilità del loro cliente: «Nessun rapporto mercenario ma solo amore con uno dei due ragazzi, amore che dura ormai da otto mesi». Paolini, 39 anni, dalla sua cella a Regina Coeli ribadisce il concetto: «Siamo fidanzati da otto mesi. Ci amiamo, mi ha presentato anche sua madre e lui ha conosciuto i miei».

Tesi che non convince affatto i magistrati che contestano a Paolini una serie di rapporti sessuali al di là di quelli avuti col presunto «fidanzato». Dallo sviluppo delle indagini risulterebbe infatti che gli adolescenti finiti nella rete di Paolini siano diversi; e non a tutti Paolini può certo attribuire lo status di «fidanzato» più o meno ufficiale.

Pedopornografia e induzione e sfruttamento della prostituzione minorile restano così fattispecie di reato gravissime per le quali Paolini rischia molti anni di carcere. E rischia di farli davvero, considerato che la sua fedina penale è tutt'altro che illibata.

I guai, Gabriele, se li è sempre andati a cercare col lantenino, trovandoli alla grande; querele e controquerele un po' con tutti: giornalisti, ex fidanzati e perfino le sue sorelle. E lì, al suo fianco, sempre loro: i due amici-avvocati, alle prese ora con l'impresa di restituire la libertà a un uomo che l'ha persa nel peggiore dei modi.

Le ricostruzioni da love story di Paolini fanno a cazzotti con l'inequivocabile materiale probante (video e foto) raccolto dagli inquirenti. Ma la difesa punta sulla buonafede dell'indagato, e a sostegno della loro linea gli avvocati evidenziano la frequentazione tra Paolini e il suo amico con le rispettive famiglie, tanto che il 39enne con il suo amico sono andati spesso insieme alla piscina del circolo ufficiali dell'Esercito dove il «disturbatore» aveva accesso essendo il padre generale. Ma per discolpare Paolini ci vorrà ben altro.

Intanto l'inchiesta prosegue con gli investigatori che stanno passando al vaglio computer e supporti digitali sequestrati.

A fronte di tutto il materiale raccolto dai carabinieri non viene escluso che gli accertamenti possano estendersi ad altri giovani rispetto ai minori citati nell'ordinanza di custodia.

Il gip nel documento rileva come gli episodi che riguardano Paolini non appaiono occasionali. Il fatto è connesso all'«ottenere prestazioni sessuali, esaltate dallo stato di vulnerabilità della vittima» ma anche dalla «gravità degli episodi e dal disvalore che esso esprime per le finalità perseguite».

Oggi Paolini sarà sottoposto a interrogatorio di garanzia dal gip che ha firmato l'ordine di custodia cautelare.

È escluso che uno come lui possa avvalersi della facoltà di non rispondere.

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