Politica

Se De Benedetti tifa Bersani e spera nel Monti bis

Tutte le contraddizioni di De Benedetti: ammette il fallimento del governo ma promuove il Prof; tifa per Bersani, ma spera nel Monti bis

Pur sapendo che è pressocché ridicolo pensare che ci sarà la ripresa nel 2013 ("È una forma di inganno"), il patron del gruppo L'Espresso Carlo De Benedetti, tessera numero uno del Partito democratico, da una parte fa il tifo per Pier Luigi Bersani alla guida della coalizione del centrosinistra nella corsa alle prossime elezioni politiche, dall'altra si augura che l'attuale premier Mario Monti prolunghi il proprio incarico a Palazzo Chigi. Insomma, un vero e proprio corto circuito. Anzi peggio: una contraddizione in termini.

Parlando agli studenti del Collegio di Milano, De Benedetti apre all'eventualità di un Monti bis. "Mi auguro che ci sarà di nuovo Monti a continuare nel suo lavoro", ha detto chiaramente l'Ingegnere dando un giudizio sull'attuale governo "totalmente positivo". "Vivevo all’estero e mi vergognavo abbastanza» negli anni del governo Berlusconi «per via dei bunga bunga - ha spiegato De Benedetti - era una situazione imbarazzante, ora invece ci invidiano Monti, soprattutto negli Stati Uniti". "Il mondo oggi non capirebbe se Monti non ci sarà ancora al Governo. Inoltre sta rimettendo in gioco il gioco europeo - ha continuato - prima quello che diceva la Germania era un diktat. Ora invece quello che dice la Germana è sicuramente importante ma può essere discusso". De Benedetti ha, quindi, raccontato un aneddoto sulle visite bilaterali tra Monti e la cancelliera tedesca Angela Merkel: ogni volta che la cancelliera incontrava il presidente del Consiglio telefonava all’ambasciatore per rallegrarsi dello standing di Monti. Ma dopo la terza visita disse al diplomatico, ha raccontato De Benedetti, la cancelliera avrebbe sbottato: "Non mi organizzi altri incontri con Monti perchè mi pone delle domande e dei temi a cui non so rispondere". Il governo Monti, ha concluso l’Ingegnere, "nasce su un’emergenza finanziaria e se viene giudicato per la sua missione credo che abbia operato benissimo. Monti ha il consenso del 68% del pubblico di sinistra e del 32% di quello di destra. È piuttosto particolare questo giudizio rispetto alla natura delle manovre e riforme realizzate da questo governo".

Se da una parte fa il tifo per il Monti bis, dall'altra De Benedetti tira la volata a Bersani augurandosi che vinca le primarie dal momento che ritiene il segretario piddì "una persona saggia ed equilibrata" che non porterebbe il partito verso alcuna avventura. Tuttavia, secondo l’Ingegnere, fare le primarie è un errore. "Non ho mai avuto la tessera di un partito, mi era stata caldeggiata la numero uno del Pd ma non l’ho mai presa - ha continuato - ho comunque votato Pd alle ultime elezioni ma se fossi stato Bersani non avrei fatto le primarie. Lo statuto del Pd prevede infatti che il segretario del partito sia il candidato premier. Tutto questo gran bordello non porta a grandi frutti". Per De Benedetti, il livello politico del Paese non è all’altezza delle side che dobbiamo affrontare: "Penso che Bersani debba scrollarsi di dosso una nomenklatura che lo ha condizionato e che ha fatto male al Paese. Penso che lo farà. Non sono per le rivoluzioni, perchè chiedono troppo tempo per diventare realtà. Bersani sta allevando una nuova classe politica. Non credo alla praticabilità di una rivoluzione in Italia.

E se Bersani vincerà la corsa alle primarie sono certo che sarà una persona politica di grande rilevanza del prossimo governo e farà crescere una classe politica più adeguata e con un cambio generalzionale".

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