Politica

Il partito che non c'è

I cattolici non possono che essere diaspora nella politica, sparpagliati qua e là, a seconda dell'offerta e della convenienza del momento. Non c'è terra promessa che possa accoglierli tutti, non lo è stata neppure la Dc

Famiglia Cristiana contro Cl, cioè cattolici contro cattolici, alla faccia di quell'unità che qualcuno vorrebbe spacciare come progetto politico vincente da presentare alle urne. Ai Paolini, editori del settimanale, non sono andati giù gli applausi del popolo ciellino a Monti e Passera, ospiti del Meeting di Rimini. Li accusano di essere servi del potere, indipendentemente dai contenuti che il potente di turno mette sul piatto. Non c'è da stupirsi. Le divisioni, anche profonde, all'interno della Chiesa sono vecchie di Duemila anni, sia sul piano teologico sia su quello temporale. Una volta il cardinale Tonini mi disse: ricordati, in Italia ci sono 130 vescovi, la pensano diversamente su tutto, a volte anche su Dio. Figuriamoci nelle urne. La guerra tra Famiglia Cristiana e Cl è la più visibile ma non certo l'unica all'interno della galassia cattolica. I credenti sono un po' come i tifosi di calcio, hanno in comune la fede per un Dio (il pallone) ma ognuno ha la sua squadra, non c'è verso di metterli d'accordo. E finita la messa (la partita) ci vuole la polizia per limitare i danni delle zuffe.
Per questo i cattolici non possono che essere diaspora nella politica, sparpagliati qua e là, a seconda dell'offerta e della convenienza del momento. Non c'è terra promessa che possa accoglierli tutti, non lo è stata neppure la Democrazia cristiana, che comunque è un'esperienza nata in circostanze sociali, politiche e culturali irripetibili. Illudere che oggi sia possibile una santa alleanza elettorale è un peccato che Casini, e non solo lui, compie quotidianamente: mentire per trarre beneficio personale. Il centrismo è laico o non è. Anche perché un cattolico non può per sua natura essere moderato o punto di sintesi. Dovrebbe abiurare il Vangelo.

Meglio che ognuno di loro, come succede tra Cl e Paolini, lo interpreti a modo suo.

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