Cronache

Il passaggio a livello va in tilt Morte sull'ambulanza travolta

Qualcosa non ha funzionato nei sensori e le sbarre si sono alzate troppo presto. Le vittime un pensionato e suo figlio appena usciti dall'ospedale 

Il passaggio a livello va in tilt Morte sull'ambulanza travolta

Un botto fortissimo e pezzi di ambulanza, come coriandoli, finiscono nei giardini vicini alla ferrovia. Poi il terrore negli occhi dei passeggeri e lo strazio dei testimoni, che assistono impotenti al disastro. Sono le immagini della tragedia che ieri ha sconvolto il comune di Pontida, in provincia di Bergamo, dove un treno ha travolto un mezzo di soccorso all'altezza di un passaggio a livello, causando due morti e alcuni feriti, di cui uno grave. Una dinamica, ancora tutta da chiarire, che è al centro di tre inchieste. Sembra, però, che le sbarre che regolano il transito in via Cà Castello, tra le stazioni di Ambivere e Cisano Bergamasco, sulla linea a senso unico Bergamo Lecco, già da giorni funzionavano male e ieri, in particolare, si sarebbero sollevate in anticipo rispetto al passaggio del convoglio. Così alle 10 l'ambulanza, poco prima ferma, ha avuto il via libera proprio quando il treno regionale 5036 (Bergamo-Lecco) della società Trenord stava passando. L'urto è stato disastroso. Il mezzo più piccolo si è accartocciato su se stesso come fosse di cartone, uccidendo Umberto Pavesi, 79 anni, pensionato e suo figlio Claudio, di 49 anni, impiegato di banca, entrambi di Filago, nel giorno in cui la loro vita forse stava per uscire da un periodo particolarmente buio. Claudio, infatti, stava accompagnando il padre, fino a 10 anni fa titolare di un negozio di parrucchiere per uomo, dalla casa di cura di Almenno a Villa San Mauro, a Pontida dove, come malato di Parkinson, avrebbe ricevuto un'assistenza adeguata. Ma quel viaggio si è interrotto lì. L'autista dell'ambulanza, Rosario Drago, 52 anni, è stato invece soccorso e trasportato in elicottero all'ospedale bergamasco Papa Giovanni XXIII, dove è stato operato ed è fuori pericolo. Poco dietro viaggiava in una macchina la moglie di Claudio Pavesi e il genero, che fortunatamente non sono rimasti coinvolti nell'incidente. Sul treno, invece, c'erano una ventina di passeggeri, tutti sotto choc, ma nessuno ferito.

«Ho sentito il botto, poi le urla e pezzi di ambulanza sono finiti nel mio giardino - racconta Emanuela Ciresa che abita vicino alla ferrovia -. Non ho capito all'inizio, poi sono salita al secondo piano e dalla finestra ho visto il treno fermo sulle rotaie, l'ambulanza irriconoscibile e i passeggeri che venivano fatti scendere. Mio marito, invece, i due cadaveri». Qualcuno ripete che il passaggio a livello da tempo non funzionava a dovere. «Ha sempre avuto problemi - dice un automobilista -. Lo abbiano segnalato spesso». L'assessore regionale ai Trasporti Maurizio Del Tenno è stato tra i primi ad arrivare sul posto, con i carabinieri, i vigili del fuoco, tecnici della Trenord e della Rfi, che gestisce quel tratto di ferrovia. La circolazione è stata interrotta per ore per consentire i rilievi dell'autorità giudiziaria e il trasporto è stato garantito con bus sotitutivi. «Dalle prime rilevazioni non è stata registrata alcuna anomalia sui sistemi a bordo del treno - spiegano da Trenord -. Il convoglio viaggiava senza prescrizioni di limitazione della marcia e nel rispetto dei limiti di velocità». Ma qualcosa è avvenuto e Rfi (Gruppo Fs italiane) ha fatto sapere di aver istituito una commissione d'inchiesta sul caso. Accertamenti anche dalla Regione. «Sarà la magistratura a definire le responsabilità - ha sottolineato Del Tenno -. Vogliamo sapere quello che è avvenuto per le nostre famiglie e per la sicurezza del trasporto lombardo. In questi momenti prevalgono il dolore per la tragica scomparsa e la rabbia per un incidente fatale. Il nostro impegno è quello di avere risposte in tempi stretti».

Il pm di Bergamo, Maria Cristina Rota, invece, ha aperto un fascicolo per omicidio colposo a carico di ignoti, evidenziando che se l'impatto con l'ambulanza fosse stato frontale, il treno rischiato di deragliare.

E mentre si cerca un «perché» oggi la circolazione sull'intera tratta è tornata regolare, mentre Umberto Pavesi e suo figlio Claudio giacciono nella camera ardente allestita nella Chiesa parrocchiale di Filago in attesa dei funerali fissati per lunedì alle 15.

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