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Di Pietro boccia Grillo: "Meglio la foto di Vasto"

Il leader Idv cambia ancora una volta strategia: "Puntiamo all'alleanza della foto di Vasto". E sui sondaggi: "Non c'hanno mai azzeccato..."

Di Pietro boccia Grillo: "Meglio la foto di Vasto"

I sondaggi? Non ci azzeccano mai, specie se sono negativi. I dissidi interni al partito? Esempio di democrazia. Ad Antonio Di Pietro non è rimasto altro che negare e minimizzare. Nell'interminabile parabola discendente dell'Idv, l'ex pm prova a ricalibrare le parole e a rimodulare la strategia politica.

Che poi altro non è che un ritorno all'origine. Il cerchio che si chiude: la foto di Vasto. Di Pietro ci crede ancora. Ci crede forse più di quanto abbia mai creduto a un'alleanza con il MoVimento 5 Stelle di Grillo. Fresco di candidatura alla presidenza della Repubblica (che si è rivelato un boomerang per il guru pentastellato e un bacio mortale per il leader Idv), ora Tonino l'ha capito: "Non possiamo seguire il progetto di Grillo che è un progetto di mera protesta. Noi sentiamo l’obbligo e la responsabilità di costruire un’alternativa progressista e di governo".

Le accuse di scondinzolìo dietro Grillo mosse da Donadi e il corteggiamento nei confronti del M5S sono acqua passata. Adesso la strategia è quella del passato. "Puntiamo ad un’alleanza con altre forze politiche che con noi vogliono costruire un’alternativa. Lo avevamo proposto a Vasto, lo proponiamo ancora oggi".

Naturalmente c'è da capire cosa farà il Partito Democratico e soprattutto quella parte del Pd che crede in una continuazione dell'agenda Monti. Ma questo Di Pietro lo sa bene. Per questo lancia una sorta di ballon d'essai e, mentre attende alla finestra, invita a votare alla primarie per Vendola o per Bersani. "Certo, vogliamo vedere cosa farà quella parte del Partito Democratico che, ancora oggi, mette come punto di riferimento il proseguimento del governo Monti perché è evidente che o ci si allea con Idv e il centrosinistra oppure con le forze moderate e l’Udc il cui obiettivo è riportare Monti dopo Monti. Questo progetto può interessare al sistema economico e bancario ma certo non alla gente comune. Per questo noi dell'Idv vogliamo costruire un’alternativa al montismo, mi auguro anche con il Partito Democratico e con quella parte di Pd che attraverso le primarie sta rilanciando questo progetto".

Nell'attesa di ricevere una risposta da Bersani, Di Pietro prova a minimizzare i problemi che hanno investito il suo partito. In primis la frattura interna con le accuse lanciate da Donadi e con la rivoluzione endemica. Fabio Evangelisti, che di recente si è dimesso da segretario dell’Idv toscana, in una intervista a Pubblico lancia la propria candidatura per la guida del partito. E Di Pietro che fa? Invece di arrabbiarsi e di parlare di golpe interno con annessa messa in discussione della sua leadership, si fa moderato, tollerante e misericordioso: "Questo è l’obiettivo dell’Italia dei valori, passare il più presto possibile a realizzare un movimento politico, un partito che fa il suo dovere non solo perché ci sono io, ma perché ci sono migliaia e migliaia di persone e dirigenti nelle istituzioni che ogni giorno fanno il loro dovere, come accade qui nella Regione Toscana e negli enti territoriali. Non c’è niente di meglio per il fondatore di un partito di vedere camminare ciò che ha creato con le proprie gambe. Non lascio, ma raddoppio. Darò tutto me stesso per una realtà che possa camminare con me e anche oltre me".

Questa realtà, almeno al momento però, ha un cammino tortuoso e complesso. Non bastassero le diatribe interne, gli scandali Maruccio (arrestato per peculato), Fusco (indagata per abuso d'ufficio) e Mura (indagata per falsa testimonianza), ad aggiungere benzina sul fuoco ci si mettono pure i sondaggi che da tempo fotografano una situazione negativa in termini di percentuale di consensi.

L'ultimo in ordine di apparizione è quello SWG per la trasmissione Agorà, secondo il quale l'Idv è in caduta libera, ha perso lo 0,5% ed è sotto la soglia del 3%. In pratica non entrerebbe in Parlamento. Ma se parli con Di Pietro non c'è nulla da temere: "In questi anni non ho mai trovato un sondaggio che abbia azzeccato il risultato finale, ogni volta ci hanno dato una percentuale e ogni volta, grazie a Dio, l’abbiamo smentita. Mi dispiace dirlo, ma se fosse per noi, l’impresa dei sondaggi fallirebbe".

Soprattutto se i sondaggi non sorridono a Di Pietro.

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