L'articolo della domenica

Un pizzico d'America per la politica italiana

Negli Usa non c'è bisogno di "rottamazioni". Dopo 8 anni il presidente lascia per legge

La vita politica italiana è caratterizzata da crisi periodiche che si succedono ogni 20 anni circa. Il potere politico che ha domina­to il periodo diven­ta incapace di rispondere al­le domande della società e viene rifiutato, ma non c’è un meccanismo democratico come quello americano che porta al potere un go­verno alternativo. È l’intero sistema che va in pezzi e deve essere ricostruito.

Finito il fascismo, durato anch’esso circa venti anni, sono andati al potere i partiti del movimento di liberazione. Poiché era l’epo­ca dalla Cortina di ferro, tanto la Dc che il Pci temevano un governo forte in mano all’avver­sario e crearono una Repub­blica parlamenta­re pura dove tutte le decisioni passano dal Par­lamento.

Inoltre al Pci fu sempre impedito di andare al governo. Era un sistema bipolare, ma bloccato. La crisi del 1968, col movimento studentesco e il movimento sindacale chia­mato «autunno caldo», non ha modificato il si­stema bipolare bloccato, che scompare solo quando,nel 1989,finisce la Guerra Fredda.Al­lora il Pci ritiene di poter andare al potere, rie­sce a distruggere il pentapartito ma, nel vuoto che si è creato, nascono i movimenti della Le­ga e Forza Italia, che vincono le elezioni e van­no al governo. Questo però cade quasi subito grazie al«ribaltone».In un sistema parlamen­tare puro i governi sono in balia dei capricci dei gruppi parlamentari. Anche Prodi vince le elezioni, ma gli si disfa la maggioranza, ed è co­sì che finisce pure Berlusconi. A questo punto la gente capisce che votando non determina niente, perde fiducia nella classe politica e, co­me nel 1989-93, sorgono movimenti con nuo­vi leader.

Il primo è stato quello di Vendola, poi è venuto Beppe Grillo, ma anche Renzi ha un proprio movimento. Purtroppo nessuna di queste forze ha proposto con chiarezza che, per curare la politica italiana, occorre mo­dificare la Costituzione facendo sì che la gen­te scelga in ballottaggio un primo ministro che non può essere rovesciato da nessuna ma­novra partitica o parlamentare. Come negli Usa: un forte potere esecutivo rigorosamente a termine.

Nel sistema politico americano non c’è bisogno di rottamare nessuno perché il presidente dopo otto anni al massimo si rot­tama da solo, sparisce dalla scena e, con lui, i suoi ministri e collaboratori.

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