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La preoccupazione di Monti: "Ora non si allarghi lo spread tra partiti della maggioranza"

Il presidente del Consiglio: "Bene la discesa dello spread sotto i 300 punti base, ma non si allarghi quello tra i partiti". Sale la tensione dopo l'altolà di Alfano e il vertice saltato ieri tra i leader dei partiti e Monti

La preoccupazione di Monti: "Ora non si allarghi lo spread tra partiti della maggioranza"

Soddisfazione e preoccupazione. Una battuta tra il serio e il faceto che svela le preoccupazioni del professor Monti per le frizioni che percorrono la maggioranza che lo sostiene. Il presidente del Consiglio è in visita ufficiale a Belgrado e, commentando la discesa dello spread sotto la soglia psicologica dei trecento punti (un traguardo che non veniva raggiunto da luglio dell'anno scorso) lancia un monito sulle tensioni politiche degli ultimi giorni. Bene la discesa dello spread ma non si allarghi quello tra i partiti. Tutta una questione di "spread", il termine economico che definisce il differenziale tra i titoli di stato italiani e tedeschi, entrato ormai nel vocabolario della politica comune per evidenziare una scollatura, una spaccatura.

"Il fatto è che lo spread tra i titoli italiani e tedeschi è sceso per la prima volta sotto i 300 punti percentuali, toccando soglia 293 punti, il fatto è che si restringe lo spread tra Italia e Germania, Italia ed Europa" ha dichiarato in occasione durante una conferenza con il presidente serbo Boris Tadic. "L’auspicio è che non si allarghi lo spread tra i partiti politici che sostengono il governo italiano. Ciò porrebbe molto prematuramente intralcio alle nostre politiche di riforma e risanamento del pasese".

Il forfait di Angelino Alfano e il vertice saltato tra i leader politici a palazzo Chigi deve aver impensierito non poco Mario Monti se oggi ha voluto lanciare un appello che lascia poco margine di interpretazione. Le accuse di Bersani al leader del Pdl e il fuori onda, poco tecnico e molto aggressivo, del ministro Riccardi hanno contribuito a rendere incandescente l'aria tra i banchi della maggioranza.

E ora a Monti tocca fare il pompiere.

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