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Presidente della Cassazione: "Serve una legge per limitare entrata in politica dei giudici"

Il Primo presidente della Cassazione, Ernesto Lupo, nel suo discorso per l’inaugurazione dell’anno giudiziario pone l'accento sull'entrata in politica dei magistrati e sulla lentezza dei processi

Presidente della Cassazione: "Serve una legge per limitare entrata in politica dei giudici"

"Serve una legge per regolamentare e limitare la discesa in politica dei magistrati - almeno nei distretti dove hanno esercitato le loro funzioni - per evitare che nell’opinione pubblica venga meno la considerazione per i giudici. Tuttavia, in mancanza di un intervento normativo, siano gli stessi magistrati a darsi delle regole nel loro Codice etico". A chiederlo è il Primo presidente della Cassazione, Ernesto Lupo, nel suo discorso per l’inaugurazione dell’anno giudiziario alla presenza delle più alte cariche dello Stato.

Lupo ha poi spiegato meglio il suo pensiero: "Sulla nuova dimensione dei doveri sarà nuovamente chiamato a riflettere l’associazionismo giudiziario, quando dovrà aggiornare il Codice etico dei giudici italiani, il primo adottato in un Paese europeo (1994), confrontandosi con le rinnovate tensioni e le più acuite sensibilità diffuse nell’attuale società italiana, in tema di imparzialità o in materia di partecipazione dei magistrati alla vita politico-parlamentare, verso comportamenti, prese di posizione, scelte individuali, pur formalmente legittimi, ma che hanno ricadute pubbliche che rischiano di coinvolgere la stessa credibilità della giurisdizione".

Inoltre, il primo presidente di Cassazione ha invitato poi i magistrati a fare un minore ricorso alla carcerazione delle persone arrestate o indagate e utilizzare maggiormente le misure alternative alla detenzione in carcere, perché è la stessa Corte europea che dà questa indicazione.

Infine, Lupo ha poi fornito dati che la dicono lunga sulla lentezza dei processi penali in Italia. "900 giorni per un processo di appello - e il rischio prescrizione (128mila procedimenti prescritti nell’ultimo anno). Si registra un aumento della media dei tempi di definizione dei procedimenti penali: da 233 a 265 giorni per i giudici di pace; da 329 a 357 giorni per i tribunali ordinari".

Secondo Lupo, "l’eccessiva durata dei procedimenti costituisce un punto dolente che anche nel settore penale non mostra segni di inversione di tendenza e continua a caratterizzare sfavorevolmente l’immagine del nostro paese nel contesto europeo".

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