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PRESIDENTE DELL'ODG Iacopino: «Molte toghe si fanno la villa con le cause per diffamazione»

Roma «I giudici hanno applicato la legge in maniera forse, secondo alcuni, sproporzionata. Adesso è possibile la grazia». Il segretario della Fnsi, Franco Siddi (nel tondo), parla del caso Sallusti a Maurizio Belpietro su Canale 5, sottolineando che la procura di Milano ha cercato di rendere esecutiva la sentenza «nella maniera più umana possibile». Quanto al Parlamento, per Siddi sulla vicenda Sallusti «non ha offerto una bella prova». Se vuole può ancora intervenire sulla legge, ma l'impressione è che «si riesca a fare solo propaganda». Le norme vanno cambiate, insiste il segretario della Fnsi, ma invece di intervenire con urgenza, «è prevalsa nella maggioranza una volontà ritorsiva nei confronti dei giornalisti». Per Siddi è necessario dare «forza all'istituto della rettifica, che deve essere documentata», perché questa «è la prima forma di riparazione».
Sul caso Sallusti interviene anche il presidente dell'Ordine nazionale dei giornalisti, Enzo Iacopino. «Questa sentenza di condanna è incredibile. Si passa da 5mila euro di multa del primo grado a 14 mesi di reclusione in Appello e poi in Cassazione. E Sallusti viene definito “delinquente abituale”. Solo una Corte che fa una scelta di militanza politica può scrivere una sentenza così». Iacopino ne parla alla presentazione del nuovo sito della corrente «Magistratura indipendente» e, di fronte alle toghe, aggiunge: «In Senato sono stati i magistrati a impedire che la legge fosse cambiata con il giusto equilibrio. E sempre dalle toghe viene la maggioranza delle querele per diffamazione ai giornalisti.

Così, si sono fatte molte ville al mare».

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