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Pressing di Berlusconi: "Accordo eccezionale per attuare le riforme"

La proposta del Cav: "Per cambiare davvero l’Italia occorre un accordo tra maggioranza e opposizione". Poi assicura: "Non miro al Quirinale"

Pressing di Berlusconi: "Accordo eccezionale per attuare le riforme"

"Per cambiare davvero l’Italia occorre qualcosa di eccezionale, un accordo tra maggioranza e opposizione che, profittando di un comune sostegno a un governo di tecnici, realizzi quelle riforme che una parte politica da sola non può realizzare". In una intervista esclusiva a Gente, l'ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha ribadito l'importanza di sostenere il governo guidato da Mario Monti in modo da riuscire a fare le riforme strutturali necessarie ad ammodernare il Paese. Il Cavaliere ha ribadito che non punta al Quirinale, ma di voler approfittare della "pausa della contrapposizione tra centrodestra e centrosinistra" per riuscire ad arrivare a "un cambiamento dell’assetto istituzionale che renda finalmente governabile questo Paese".

"Chi vede la situazione politica dal di fuori non può immaginare quanto siano contorti i meccanismi che la regolano e la paralizzano", ha spiegato il Cavaliere sul settimanale in edicola da lunedì prossimo denunciando la presenza di un numero esagerato di piccoli partiti che "non pensano all’interesse comune ma solo a quello dei loro piccoli leader". "Di conseguenza i due partiti più grandi devono per forza allearsi con i più piccoli, che poi li condizionano - ha continuato Berlusconi - ogni provvedimento del governo deve affrontare un percorso di guerra: si discute nelle commissioni, si cambia, si vota". Quando finalmente, dopo molti mesi, il disegno di legge arriva in aula con una moltitudine di emendamenti e viene approvato, passa a Palazzo Madama. Qui deve affrontare lo stesso calvario già percorso, e il testo che ne esce è sempre diverso da quello votato da Montecitorio. Allora si torna alla Camera e si ricomincia da capo. "Alla fine, se va bene in 18-24 mesi, i due rami del parlamento si mettono d’accordo - ha fatto presente l'ex premier - ma se all’inizio il provvedimento era un focoso destriero purosangue, alla fine ci si ritrova con un ippopotamo".

Nell'intervista a Gente, Berlusconi è tornato a confermare il proprio appoggio a Monti. "Non me ne sono mai pentito", ha assicurato parlando del proprio "passo indietro" da Palazzo Chigi. "Pur avendo la maggioranza nelle due Camere, d’accordo con la direzione del mio partito - ha raccontato Berlusconi - decisi di fare un passo indietro nella speranza che, con un governo tecnico, si potesse avviare un confronto tra maggioranza e opposizione per approvare quelle riforme indispensabili per la governabilità del Paese". Il Cavaliere ha, infine, spiegato che Monti, di cui conosceva "la serietà e la competenza", ha avuto il suo appoggio, unitamente a quello del Popolo della Libertà.

"Spero che possano realizzare anche i provvedimenti che il mio esecutivo aveva avviato", ha concluso l'ex premier.

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