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Prodi vuol fare il petroliere: "Ora trivelliamo sotto terra"

Il Prof dà la sua ricetta a Renzi per trovare i soldi: "C'è un mare di petrolio sotto l'Italia"

Prodi vuol fare il petroliere: "Ora trivelliamo sotto terra"

Romano Prodi ha preso carta e penna e si è messo a scrivere una lettera d'intenti per suggerire al premier Matteo Renzi quale strada percorrere per "trovare i soldi" necessari a fare le riforme e rilanciare l'economia del Belpaese. L'idea del Professore è mettersi a trivellare il sottosuolo italico per uscire dalla recessione.

Nella lettera Quel mare di petrolio che giace sotto l'Italia, pubblicata oggi dal Messaggero, Prodi ha spiegato con chiarezza che "una parte di questi soldi" che il governo sta cercando può essere trovata "scavando sotto terra". Non si tratta di uno scherzo. Lui stesso ci tiene a sottolinearlo. "Il nostro Paese è al primo posto per riserve di petrolio in Europa, esclusi i grandi produttori del Mare del Nord - si legge nella lettera - abbiamo quindi risorse non sfruttate, unicamente come conseguenza della decisione di non utilizzarle. In poche parole: vogliamo continuare a farci del male".

Secondo i calcoli di Prodi l'Italia potrebbe arrivare a produrre 22 milioni di tonnellate di idrocarburi entro il 2020 attivando così "investimenti per 15 miliardi dando lavoro a decine di imprese". La Basilicata e le aree limitrofe avrebbero diversi giacimenti da sfruttare nell'immediato. Giacimenti che si trovano "in mare aperto" e che, nel caso in cui non dovessero essere sfruttati dall'Italia, "verranno presi dalla Croazia". L'ex presidente del Consiglio ha, tuttavia, rimarcato che "il principio di precauzione ha la precedenza su tutto" perché "sicurezza e protezione ambientale" devono avere la priorità.

Ad ogni modo, ha poi concluso, "per gli esperti non c'è nessun rischio".

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