Politica

Letta: "Entro ottobre nuova legge elettorale"

Il premier a Rimini per il meeting di Comunione e Liberazione: "Non interrompere il percorso di uscita dalla crisi. Gli italiani puniranno chi lo farà"

Letta: "Entro ottobre nuova legge elettorale"

La riforma del Porcellum, l'uscita dalla crisi e i giovani. Sono queste le priorità sul tavolo del Presidente del Consiglio. Ma, è una tautologia, per poter portare avanti questo cammino il governo deve esserci. E deve essere anche stabile. Una condizione tutt'altro che scontata in un'estate squassata dalla condanna a Silvio Berlusconi e con un Pd sulle barricate del giustizialismo. Le parole di Enrico Letta al meeting di Comunione e Liberazione a Rimini hanno messo in evidenza tutti questi scolgi lungo il cammino del suo anomalo esecutivo. E il premier, sulla scia di Napolitano, ha cercato di blindare ancora una volta il governo.

Il presidente del Consiglio ha ricevuto un'accoglienza calorosa da parte della platea del Meeting che più volte ha interrotto il suo intervento con gli applausi. "La legge elettorale è il cambiamento più urgente - ha spiegato Letta attaccando il Porcellum -. Da settembre se ne discuta, perché il cittadino deve tornare arbitro". Poi il premier ha ricordato l'eccezionalità del discorso che il Capo dello Stato ha tenuto due anni fa proprio al meeting di Comunione e Liberazione: "Non era un discorso normale, ha cambiato la storia del nostro Paese: da quel richiamo alle istituzioni "parlate il linguaggio della verit"a è cominciato un cambiamento per il nostro Paese e io mai avrei pensato che ci saremmo trovati oggi qui in condizione così diversa".

"Negli stessi giorni del 2011 saliva lo spread, sembrava la fine del mondo - ha proseguito il premier ricordando la crisi che portò alle dimissioni di Berlusconi -, in queste ultime giornate gli spread sono tornati indietro a prima di quel momento così drammatico. In questi due anni un percorso faticoso e doloroso si è compiuto". Letta ha ripercorso le tappe salienti degli ultimi due anni di politica italiana per poi arrivare alle ultime elezioni politiche: "Non possiamo dire che a febbraio non è successo nulla, è successo un terremoto che ha riguardato tutte forze politiche e ha cambiato il modo di essere dei cittadini italiani. Quella è stata l’ultima richiesta alla politica di cambiare e noi non possiamo essere sordi".

Un cambiamento che è, innanzitutto, uscita dalla crisi. Letta è ottimista. Per il premier la fine del tunnel è a portata di mano, a patto che "nessuno interrompa questo percorso di speranza che abbiamo cominciato". Il presidente del Consiglio ricalca le parole del Capo dello Stato e tenta di blindare il governo lanciando un monito a tutte le parti politiche: far cadere l'esecutivo significherebbe ricadere nel baratro dell'incertezza economica. Lo ribadisce lanciando un monito: "Gli italiani puniranno tutti quelli che anteporranno i loro interessi a quello comune che è quello dell’uscita dalla crisi". Con un occhio di riguardo ai giovani: "Non lasceremo soli i giovani, lavoreremo e faremo di tutto perché riescano ad avere quelle opportunità che i giovani in altri Paesi d’Europa già hanno", ha promesso il Presidente del Consiglio. "Grazie a un’Europa e a un’Italia migliore - ha aggiunto il premier - vi daremo questa opportunità".

Sugli italiani gravano la crisi economica ma anche una pressione fiscale senza precedenti. "Le tasse dovranno diminuire nel modo giusto", ha assicurato letta alla platea di Comunione e Liberazione. Il premier non ha risparmiato neppure qualche bacchettata a Bruxelles e alle rigidità della politica europea: "L'Europa oggi ha istituzioni che non permettono di decidere. Non si può non cambiarle. Le istituzioni devono essere legate ai cittadini.

L’Europa così com'è non va"

Commenti