Politica

Quando Grillo per la sinistra era l'alleato ideale per governare

E adesso che volete? Di cosa vi lamentate? Le lacrime degli apprendisti stregoni sono spesso patetiche. Grillo è un prodotto dell'antiberlusconismo. È stata (...)

(...) la sinistra moralista e avvelenata a coccolare il comico genovese. Erano convinti di poterlo addomesticare e sguinzagliare contro il Cavaliere. Vai e mordi. Scatena i tuoi seguaci contro il male assoluto. Noi stiamo qui. Ti applaudiamo e quando torni è già pronto un osso come premio. Non avevano capito nulla. Grillo non è come Fini. Non è neppure come Alfano. Non ha alcuna voglia di farsi utilizzare e poi mettere da parte. Non ama Berlusconi ma si diverte ancora di più a sbranare voi. Il popolo a Cinque stelle si nutre di rabbia, frustrazione, vendetta. Non sopporta le caste, quelle politiche, quelle dei giornalisti, quelle di chi pontifica in tv. Non sopporta chi vede come privilegiati. E i più privilegiati siete voi. Molti grillini si sentono il quarto stato della sinistra, quelli che votavano Pd ma erano troppo provinciali, troppo periferici, troppo rozzi per trovare posto nei salotti della sinistra. È per questo che adesso dicono in faccia quello che provano, dicendo: «È quello che pensano tutti gli italiani».
Gli apprendisti stregoni ora non sanno come fermarli. Vi ricordate i bersaniani che li corteggiavano per fare il governo con loro? Grasso è stato eletto presidente del Senato con i voti a Cinque stelle. Ora lui fa finta di non conoscerli. La stessa Boldrini, non votata, fu accolta con gli applausi da loro e sperava di trovare un comune sentire contro l'uomo di Arcore. Vendola invitava tutti a non discriminare la genuinità dei cittadini. Erano alleati naturali. Michele Santoro si illuminava quando ne parlava in tv. È stato il primo a dare voce a Grillo con lunghe dirette dalle piazze di mezza Italia. Grillo il Savonarola, Grillo il fustigatore, Grillo il nuovo che avanza. Eccolo, sta avanzando, e vi fa paura.
Ora tutti pentiti. Pentito Augias, pentito un po' anche Il Fatto, pentito il vecchio Rodotà, che era pronto a salire al Quirinale con la ola del popolo grillino, salvo poi scoprire che non avevano la cravatta giusta. Pentito Fazio, pentita la Gabanelli, strapentito Prodi, indignate tutte le femministe che urlavano «se non ora quando». Spaventati gli autorevoli quotidiani e settimanali stranieri che temevano la dittatura berlusconiana in Italia. E ora si domandano cosa intenda esattamente Grillo quando dice: «Senza la nostra affermazione totale ci saranno barricate». La prima volta lo ha detto il 14 maggio 2013, ma tutti allora pensarono «scherza», «è un comico».
Il guaio degli apprendisti stregoni è che non sono onesti con loro stessi. Rimuovono. Sono bravissimi a rimangiarsi tutto. C'è la fila ad iscriversi all'albo degli antigrillini della prima ora. Nessuno ha mai pensato di fare un bel governo con loro, per cancellare Berlusconi, per polverizzarlo. Bersani era pronto a fare lo scouting: andiamo lì e ci scegliamo quelli buoni, gli altri li mettiamo da parte da usare se proprio ce n'è bisogno. È la logica degli utili idioti. È che a Grillo non interessa il riconoscimento della sinistra. Non ne ha bisogno. È da lì che viene. Non ha il complesso di Fini. Non bastano quattro carezze per farlo sentire un leader. Non sbava per un editoriale su Repubblica firmato da Curzio Maltese. È qui l'equivoco. Gli apprendisti stregoni non avevano capito che i vaffa erano anche per loro.

Perciò ridevano.

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