Politica

Rai, lite sugli stipendi d'oro Ecco i guadagni dei dirigenti

Gubitosi stuzzica Minzolini in Vigilanza su Tg1, ascolti e bonus. Poi spunta l'elenco dei redditi di giornalisti e manager come richiesto dal capogruppo Pdl

Il dg Rai Luigi Gubitosi
Il dg Rai Luigi Gubitosi

«Gli stipendi più elevati in Rai, allo stato attuale, sono quelli del sottoscritto, pari a 650mila euro l'anno, quello del mio predecessore alla direzione generale e quello di un collega attualmente in aspettativa e senatore della Repubblica». A chi si riferisce Gubitosi? Non serve andare lontano, ce l'ha lì di fronte: il senatore Pdl e membro della Vigilanza Rai Augusto Minzolini, ex direttore del Tg1 in aspettativa (in causa con Viale Mazzini e in guerra con l'attuale dg Gubitosi) con stipendio congelato di 550mila euro lordi l'anno. Sono quasi le 23 di sera, la Vigilanza Rai va per le lunghe perché c'è l'audizione dei numeri uno e due di Viale Mazzini, la presidente Tarantola e il direttore generale Gubitosi. Il clima si surriscalda quando Gubitosi cita i progressi nell'area news, in particolare al Tg1 già occupato da Minzolini. La bordata, all'indirizzo del giornalista-senatore lì davanti, senza farne il nome, è questa: «Il Tg1 veniva da un periodo difficile, con un oggettivo calo di ascolti e di autorevolezza... Spesso il Tg5 lo raggiungeva e lo superava nello share. La nomina di Orfeo (fatta da Gubitosi nel 2012, ndr) ha permesso al Tg1 di recuperare autorevolezza e ascolti».

Questo passaggio scatena, sul far della sera in Vigilanza, lo scontro Minzolini-Gubitosi anticipato dal sito Dagospia. L'ex direttore del Tg1, furente, chiede di replicare ma non può, per via dell'ordine dei lavori deciso dall'ufficio di presidenza (uno per gruppo, e per il Pdl aveva già parlato Brunetta) e dello stop - per non finire a notte fonda - alle domande degli altri iscritti a parlare. «A Gubitosi avrei chiesto che numeri ha, visto che a me risulta che il mio Tg1 è andato sotto il Tg5 solo 7 volte in due anni, mentre il Tg1 con l'attuale direzione è stato superato già 15 volte in sette mesi». Poi c'è la questione del compenso di Minzolini, il terzo compenso più alto in Rai tra gli attuali contratti. «Lo sa che i miei predecessori Riotta e Mimun prendevano più di me? Lo stipendio di Riotta era sui 650mila euro l'anno. Quando sono stato assunto la Rai mi disse che dovevo prendere meno e che dovevo anche lasciare tutte le collaborazioni. Il mio contratto Rai poi era già noto. Quanto spende invece la Rai per tutte le assunzioni esterne decise da Gubitosi?». Minzolini ha presentato un'interrogazione parlamentare (altre due simili da Pd e Sel) sulle assunzioni di nuovi dirigenti, tutti legati «da amicizia o precedenti rapporti professionali con Gubitosi»: dal direttore delle relazioni esterne (ex Wind), al direttore finanziario (ex Fiat), al vice capo dello staff del dg, ex Wind, e altri. Codacons e Adusbef l'hanno trasformata in due esposti alla Corte dei Conti. E poi c'è la causa di reintegro di Minzolini in Rai. Facile capire che tra il dg Gubitosi e l'ex direttore del Tg1 non regni l'armonia.

Il dg ha citato il compenso di Minzolini in Vigilanza perché il Pdl - battaglia in particolare di Brunetta - ha chiesto, e stavolta ottenuto, dalla direzione generale il quadro dei compensi in Rai, per fasce di reddito dei dirigenti. Un elenco completo, nome per nome, di tutti le retribuzioni in Rai (dipendenti e consulenti) non si può avere perché - spiega Gubitosi citando pareri di Antitrust e Privacy - «l'imposizione solo alla Rai di questo obbligo creerebbe una evidente asimmetria nel mercato tv». «Però è nostro obiettivo essere più trasparenti possibili - dice il Dg in risposta al capogruppo Pdl - perché non c'è niente da nascondere. Perciò le darò qualche dato». Ed eccoli qui. Sui 622 dirigenti Rai, compresi i giornalisti, ce ne sono 58 che guadagnano più di 200mila euro l'anno. Quattro giornalisti Rai prendono più di 400mila euro l'anno, mentre la maggioranza dei colleghi assunti con qualifica dirigenziale prendono tra i 100mila e i 200mila euro (273 giornalisti).

Quattro dirigenti non giornalisti, tra cui la presidente Tarantola, guadagnano tra i 300mila e i 400mila euro, mentre i più, 190, stanno nella fascia 100-200mila.

Impossibile, invece, sapere quanto prendano, anche a spanne, conduttori, soubrette, ospiti vip, artisti e rispettivi manager (che decidono i palinsesti Rai).

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