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Renzi contro i Cinque Stelle: "Il 25 non votate i buffoni"

Il premier si scaglia contro Grillo: "Scommette contro l'Italia". E avverte: "Hitler non va citato neppure per scherzo"

Renzi contro i Cinque Stelle: "Il 25 non votate i buffoni"

"C’è una parte delle forze politiche che punta a insultare, non a cambiare l’Italia, scommette sulla sconfitta dell’Italia". Ospite a L’Arena su Raiuno, Matteo Renzi torna all'attacco. A una settimana dalle elezioni europee e in piena campagna elettorale, parla più da segretario del Partito democratico che da presidente del Consiglio. "Prima di essere del Pd, di Forza Italia o del Movimento 5 Stelle - dice - dobbiamo ricordarci di essere italiani". Così, slogan dopo slogan, si gioca lo spot dei "mitici 80 euro" arrivando a promettere, nel futuro prossimo, un taglio della pressione fiscale.

Sebbene non sia candidato alle europee e abbia tempestivamente vietato di mettere il proprio nome sotto il simbolo del Pd, Renzi teme che il voto di domenica prossima possa tramutarsi in una dichiarazione di sfiducia al governo. D'altra parte Beppe Grillo gli ha già detto che, qualora i Cinque Stelle dovessero attestarsi a primo partito d'Italia, andrebbe di corsa al Colle a parlare con Giorgio Napolitano. Il premier sente il fiato sul collo e sbotta: "Quello di Grillo è un linguaggio strano. Parla di Hitler, di peste rossa, continua a insultare". A turbarlo maggioramente è stato il passaggio sulla clinica per malati di Alzheimer, dove sconta i servizi sociali Silvio Berlusconi e dove il comico vorrebbe mandare anche Napolitano. "Utilizza il dolore delle persone - si chiede Renzi - perché deve insultare? Oggi stiamo mandando i rappresentanti dell’Italia in Europa e chiunque ci va non deve farsi ridere dietro". Da qui l'appello agli elettori: "Votate per chi vi pare ma non mandate buffoni il 25 maggio".

A L'Arena Renzi finge di non preoccuparsi del consenso che potrebbe ottenere il Movimento 5 Stelle alle europee. "I Cinque Stelle stanno facendo meno piazza e meno gente - assicura - prenderanno meno voti". In realtà il premier è seriamente preoccupato dal possibile risultato delle elezioni. Gli indecisi sono ancora molti. E, sebbene i sondaggi concordino nel dare il Pd in testa, i giochi sono ancora aperti e sia Forza Italia sia il Movimento 5 Stelle non sono affatto disposti a dar tregua. Così, a Renzi non resta che fare promesse che, quasi sicuramente, non potrà mantenere. Come, ad esempio, la riduzione delle tasse. "Il sistema politico può smettere di rompere le scatole alle imprese e abbassare le tasse", spiega ricordando come il governo abbia "già iniziato con l’Irap, una tassa antipatica".

Peccato che all'orizzonte ci potrebbe essere una manovra correttiva che il Tesoro ad oggi non ha ancora smentito.

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