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Riforme, domani nuovo incontro tra Berlusconi e Renzi

Domani nuovo faccia a faccia tra il premier e il leader di Forza Italia: "Le regole si scrivono insieme". Possibile anche un incontro con il M5S

Riforme, domani nuovo incontro tra Berlusconi e Renzi

Non è ancora ufficiale. Ma Matteo Renzi starebbe affrettando il dialogo sulle riforme costituzionali. Secondo indiscrezioni confermate dallo stesso premier a Porta a Porta, domani ci sarebbe un nuovo incontro con il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi. Incontro a cui ne succederà un secondo con la delegazione del Movimento 5 Stelle. "La vicenda con Berlusconi sulle riforme è bene incanalata e anche sulla legge elettorale - ha spiegato il premier a Bruno Vespa - spero si possa fare anche con Beppe Grillo, perchè se le regole si scrivono insieme è un bene". Insomma, sebbene l’andamento sia un po' a singhiozzo, le riforme costituzionali starebbero comunque andando avanti nella direzione immaginata dal governo.

"Finora Berlusconi ha mantenuto tutti gli impegni, anche se ogni tanto parte qualche dichiarazione di Brunetta che parte per la tangente ma poi viene ricondotto alla ragionavoelzza - ha spiegato Renzi a Porta a Porta - ci siamo parlati, abbiamo discusso, ma è bene incanalata". Anche sulla legge elettorale: "Berlusconi ha accettato il ballottaggio, come io ho accettato cose che non mi piacevano". Renzi è ottimista che l'accordo con Berlusconiterrà anche dopo la riunione di tutti i parlamentari di Forza Italia. L'appuntamento è previsto per domani. Al centro c’è la non elettività del futuro Senato, contestata da una piccola pattuglia di senatori guidati da Augusto Minzolini. A questi si aggiungono diversi deputati, con in testa Renato Brunetta, che in seconda lettura dovranno anch’essi votare il ddl di riforma.

Per Berlusconi è essenziale mantenere Forza Italia entro il patto costituente perché ciò gli consentirebbe di interloquire con Renzi su altri punti a cui tiene, come la riforma della giustizia, il rinnovo del Consiglio superiore della magistratura e dei giudici costituzionali e l’elezione del successore di Giorgio Napolitano alla presidenza della Repubblica.

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