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Rivoluzione nella Rai Leone verso Raiuno Tg1, Maggioni in pole

Rivoluzione nella Rai Leone verso Raiuno Tg1, Maggioni in pole

Se i partiti mettono meno becco in Rai, uno ormai ne mette meno di tutti: il Pdl. Perché se il piano di nomine di cui si vocifera da settimane diventerà concreto, a perdere la maggior parte di influenza, potere e poltrone sarà l'ex maggioranza di centro destra. Ovvia conseguenza del cambio di guardia a Palazzo Chigi e dell'insediamento dell'espressione montiana in Rai: Tarantola e Gubitosi, dopo aver passato al setaccio i conti e la parte organizzativa dell'azienda, stanno arrivando al nodo cruciale della linea editoriale che si traduce nella scelta dei direttori di rete e di Tg.
I candidati sono tutti interni Rai da molti anni, tutti professionisti di lunga (e alcuni comprovata) esperienza, molti riconducibili al centrosinistra. Dunque, stando alle ultime indiscrezioni, la mappa che dovrebbe essere sottoposta al vaglio del cda la settimana prossima o entro inizio dicembre, dovrebbe essere così composta: in pole position per il Tg1 Monica Maggioni, attuale conduttrice degli Speciali della domenica sera, da un quindicennio al primo canale, gradita a tutti gli ambienti che contano dentro e fuori viale Mazzini: sarebbe la prima giornalista donna a guidare il notiziario principale della Rai e lo farebbe in un momento infuocato causa elezioni regionali e politiche. La corsa per il Tg1 però è ancora aperta: oltre a Marcello Sorgi editorialista de La stampa e Mario Orfeo, direttore del Messaggero, potrebbe spuntare qualche altro nome.
La poltrona da direttore del primo canale andrebbe invece a Giancarlo Leone, attuale direttore di Rai Intrattenimento (direzione che pare verrà soppressa e il settore riportato sotto il controllo delle tre reti), che vanta una lunga serie di incarichi in viale Mazzini: la sua nomina si dava già per scontata qualche settimana fa e poi stoppata, si dice, da uomini vicini al Pdl. A Raidue, con il difficilissimo compito di rimettere in sesto una rete in crisi totale, arriverebbe Angelo Teodoli, attuale direttore dei palinsesti, ex vice direttore di Raiuno, super tecnico e uno dei pochi a essere entrato in Rai senza padrini politici o parentele. A Raitre Andrea Vianello (conduttore di Agorà) subentrerebbe ad Antonio Di Bella che andrebbe felice a Parigi come corrispondente.
Insomma: un'area Rai si riprenderebbe in mano l'azienda. Quasi del tutto espulsa l'altra anima che fa riferimento all'ex maggioranza Pdl-Lega. In ordine, gli incarichi persi da quest'ultima: direzione generale (Lorenza Lei sostituita da Gubitosi), direzione di Rai Fiction (Fabrizio del Noce in pensione, al suo posto Tinì Andreatta); direzione relazioni esterne (Guido Paglia in pensione sostituito da Costanza Esclapon). Più le poltrone in via di perdita sopra già citate: direzioni di Raiuno (Mauro Mazza avrebbe accettato la presidenza di Rai Cinema), del Tg1 (Alberto Maccari va in pensione), di Raidue (Pasquale D'Alessandro destinato ad altro incarico). Non dormono sonni tranquilli neppure gli ultimi «indiani»: Gianfranco Comanducci, vice direttore generale (in pensione in primavera 2013); Gianvito Lomaglio, vice direttore di Raiuno e Alessandro Casarin, responsabile dei Tg regionali.

Più sereno Antonio Marano, vice dg, saldo sulla sua poltrona nonostante la provenienza «leghista».

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