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Sì definitivo al ddl carceri: niente più carcere per l'immigrazione clandestina

La Camera ha approvato in via definitiva il ddl sulle pene alternative al carcere

Sì definitivo al ddl carceri: niente più carcere per l'immigrazione clandestina

La Camera ha approvato in via definitiva il ddl sulle pene alternative al carcere che contiene, fra l’altro, anche la depenalizzazione del reato di immigrazione clandestina e le norme sulla messa alla prova. A Montecitorio il testo ha ricevuto 332 sì,
104 no e 22 astenuti. Contro il provvedimento si sono espressi la Lega, che per bloccare il provvedimento ha cercato di praticare l’ostruzionismo, il M5S e i Fratelli d'Italia. Molti astenuti tra i banchi di Forza Italia. Dopo il voto, Nicola Molteni della Lega, ha urlato rivolto ai banchi del Pd "Vergogna".

Cosa prevedono le nuove norme

Arresti domiciliari come pena principale, depenalizzazione anche di reati amministrativi, messa alla prova. Sono le linee guida della riforma del sistema sanzionatorio approvata oggi. La legge sulle pene detentive non carcerarie ridisciplina con due deleghe al Governo anche il procedimento nei confronti degli irreperibili abolendo l’istituto della contumacia. Non tutte le norme però saranno immediatamente applicabili: all’attuazione della depenalizzazione e dei domiciliari dovrà infatti provvedere l’Esecutivo attraverso appositi decreti legislativi.
Tra le novità principali figura l’inserimento nel codice penale, a pieno titolo, della pena detentiva non carceraria, ossia reclusione o arresto presso l’abitazione o altro luogo pubblico o privato di cura, assistenza o accoglienza ("domicilio"). I domiciliari dovranno diventare pena principale da applicare in automatico a tutte le contravvenzioni attualmente colpite da arresto e a tutti i delitti il cui massimo edittale è fino a 3 anni. Se invece la reclusione va da tre a cinque anni, sarà il giudice a decidere tenendo conto della gravità del reato e della capacità a delinquere.
La detenzione non carceraria può avere durata continuativa o per singoli giorni della settimana o fasce orarie e può essere eventualmente prescritto il braccialetto elettronico. Restano invece in carcere i delinquenti abituali, professionali e per tendenza, e chi non ha un domicilio idoneo o si comporta in modo incompatibile (violando ad esempio le prescrizioni) anche tenuto conto della tutela della persona offesa.
Non rientrano nella depenalizzazione i reati relativi a edilizia e urbanistica, territorio e paesaggio, alimenti e bevande, salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, sicurezza pubblica, gioco d’azzardo e scommesse, materia elettorale e finanziamento dei partiti, armi ed esplosivi, proprietà intellettuale e industriale. Tra i reati depenalizzati è stata inserita anche quello di immigrazione clandestina. Resterà tuttavia penalmente sanzionabile il reingresso in violazione di un provvedimento di espulsione.

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