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Sanità, l'allarme di Balduzzi: "Ora basta con gli sprechi, altrimenti ticket più caro"

Il governo dice basta agli sprechi nel sistema organizzativo della sanità. Il monito del ministro: "Ora rischiamo ticket aggiuntivi per due miliardi di euro dal 2014"

Vanno tagliati gli sprechi nel sistema organizzativo della sanità altrimenti si corre il rischio di trovarsi a pagare ticket più cari per due miliardi di euro dal 2014. A slanciare l'allarme è stato il ministro della Salute Renato Balduzzi, in una intervista al Tgcom 24, in cui però assicura che non ci sarà alcun smantellamento dei servizi sanitari con il decreto sulla spending review. "Il titolo del decreto legge riporta l’invarianza dei servizi ai cittadini - spiega - è una sfida importante per tutti e che spero sia raccolta da tutti".

In questi mesi il lavoro del governo ha rilevato l’esistenza di scostamenti significativi tra Regioni nell’acquisto di beni e servizi e dispositivi medici. "Questi scostamenti - avverte il ministro - sono da monitorare e bisogna porre dei prezzi di riferimento". È un lavoro lungo, ma già avviato dall'esecutivo che intende andare avanti dal momento che i dispositivi medici sono centinaia di migliaia. "Questo è un lavoro da fare insieme alle Regioni, si stabiliranno i criteri di valutazione - continua il titolare della Sanità - quello che va aggredito è lo spreco di sistema organizzativo". L’impressione che ha il governo Monti è che ci sia un eccesso in strutture di unità operative complesse, ovvero un rapporto tra primariati e bisogni che non è coerente. C’è, per esempio, una pluralità di unità operative all’interno della stessa struttura che non si giustifica sulla base dei volumi, ma su altri criteri. "Sono proprio questi criteri che dovranno essere verificati perché nella spending review c’è la riduzione della spesa dei letti collegata alla riduzione di unità operative non necessarie - fa notare il ministro - queste costituiscono un volano di spreco".

Il governo ha dovuto anticipare al 2012 l’intervento che dà per acquisita la possibilità di fare ancora un passo avanti alle Regioni virtuose, ovvero la diminuzione della spesa mantenendo invariata la qualità dei servizi. Per Balduzzi si tratta di "una sfida importante" che spera tutti possano raccogliere. "I dispositivi medici sono tantissimi, dalla siringa e dal cerotto alla risonanza amagnetica nucleare - ripete il miniustro - quello che colpisce è il divario tra Regioni, ma noi abbiano notato anche un divario interno alle stesse Regioni. Anche le amministrazioni che hanno grande capacità di governo, non riescono ad intervenire su tutte queste centinaia di migliaia di acquisti". Dunque l'intento del governo non è certo quello di smantellare il sistema sanitario, ma di renderlo più efficiente. "Spendiamo meno per spendere meglio", è il motto di Balduzzi. "Questo non può comunque essere preso come valore assoluto, perché ci saranno bisogni ed esigenze sempre diverse, pensiamo ai livelli essenziali di assistenza - conclude - ci sono cose che sono fuori dai livelli, ma che dovrebbero invece entrare. E questo avverrà una volta messo in sicurezza il sistema, lì si spenderà di più per un’esigenza ulteriore.

Già quest’anno qualche aggiustamento su questi livelli cercheremo di farlo".

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