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La Santanché a Letta: "Non si mangia con la legge elettorale"

L'esponente del Pdl: "La nota di Napolitano? Irricevibile". Poi critica il discorso di Letta: "Mi aspettavo che parlasse di giustizia ed economia. Non si mangia con la legge elettorale"

La Santanché a Letta: "Non si mangia con la legge elettorale"

"Berlusconi ha una forza pazzesca, farà sicuramente qualcosa". Daniela Santanché, ospite alla Versiliana di Marina di Pietrasanta, non ha dubbi: il Cavaliere non molla neppure questa volta. "Sono stata ieri dal presidente Berlusconi. Lui ha una forza pazzesca e due parole che lo accompagnano in tutta la sua vita e di più in questi giorni: onore e coraggio. Non so dire quello che farà, ma farà. E' un uomo che ha la forza della verità perchè sa che non è quell’uomo che alcuni pm politicizzati vogliono far apparire. Sa nella sua coscienza quello che ha fatto per l’Italia e gli italiani".

La Santanché è rimasta delusa dalle parole di Enrico Letta. Il premier, nel suo discorso al meeting di Rimini, ha posto in cima a tutte le priorità del governo l'abolizione del Porcellum. Una scelta che all'esponente del Pdl non è piaciuta affatto: "Oggi dal presidente del Consiglio Letta al Meeting mi sarei aspettata che parlasse di riforma della giustizia, invece ho sentito parole sulla legge elettorale. Io credo che gli italiani non mangino con la legge elettorale, c’è invece bisogno di provvedimenti in materia di economia, di abolire l’Imu perchè la prima casa è sacra e di aiutare i giovani a trovare lavoro".

Poi va all'attacco del Capo dello Stato e della nota con cui ha commentato la sentenza Mediaset. "Per una come è irricevibile. Per me voleva dire: Berlusconi non rompere le scatole, mettiti fuori dalla politica, stai accucciato e ben bravo che poi, forse, ti grazio. Non è l’atteggiamento che deve avere l’arbitro. Napolitano è il presidente di tutti, è stato eletto anche da me, non può fare l’arbitro e anche il giocatore", dice la Santanché dal palco della Versiliana a Marina di Pietrasanta. "Spetta all’arbitro far rispettare le regole - prosegue l'esponente del Pdl - Napolitano sa che c’è una persecuzione giudiziaria contro Berlusconi e che la democrazia il 4 agosto scorso è stata mutilata. Oggi non gli darei il mio voto in Parlamento". Poi rispondendo alle domande dell'intevistatore ha detto che oggi voterebbe "sicuramente Marini, financo Prodi". Ma poi si è corretta: "Non lo so, no Prodi non lo so".

"Mi viene la pelle d’oca al pensiero di chi sia questo signor Esposito, presidente del collegio feriale (della Cassazione, ndr) che già appare inquietante soltanto alla vista. Il 4 agosto scorso ero davanti alla tv quando ha letto la sentenza e mi sono detta: Madonna mia, ma com’è?", commenta così Daniela Santanché la decisione del giudice Esposito. "Aveva già un aspetto, uno sguardo inquietante. Ma poi è inquietante tutto quello che abbiamo saputo di lui leggendo i giornali. Vorrei sapere che cosa succederà se verrà provato che lui ha sbagliato. Sappiamo già ora che lui non pagherà. In Italia pagano tutti, ma non i magistrati - continua l'onorevole del Pdl - perché‚ non siamo stati in grado di far passare la responsabilità civile dei magistrati. Io ho rispetto per i magistrati e soffro a parlar male della giustizia perché‚ come donna di centrodestra rispetto le istituzioni. Vorrei che la giustizia fosse rispettata invece oggi ho paura, la giustizia è diventata un potere più degli altri ed è un potere che vuole

538em;">essere l’unico".

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