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Santoro non ci sta alle critiche e attacca i maestrini di sinistra

Il giornalista spara a zero su chi lo ha accusato: Repubblica, Corsera, Monti e Grillo. "Non ho aiutato Berlusconi. La puntata è stata un trionfo di civiltà e democrazia"

Santoro non ci sta alle critiche e attacca i maestrini di sinistra

Bìeppe Grillo, Bersani, La Repubblica con i suoi editorialisti Curzio Maltese e Francesco Merlo citati per nome, Il Corriere della Sera di Ferruccio De Bortoli, i «fanti dei giornali di destra e i fanti dei giornali di sinistra, addetti stampa di un altro B.». Una settimana dopo Michele Santoro è di nuovo sul luogo del misfatto. Il regolamento dei conti è lungo, senza troppe sfumature. Il conduttore di Servizio Pubblico si toglie i macigni accumulati nelle scarpe da una settimana di critiche e accuse. Le più dolorose quelle del «fuoco amico», dall'amico Beppe Grillo e dal quotidiano debenedettiano.
L'editoriale dell'anteprima è una lunga requisitoria contro «i generali Monti, Bersani, Grillo-Pound che, mentre i fanti combattono nel fango stanno al riparo e aspettano Che tempo che fa. E se poi piove, Santoro ladro». Il titolo della puntata è «La sciagura sei tu!». L'incipit è affidato alle note della Canzone del Piave che mormora. Ma lo Straniero è già passato perché, secondo i sondaggisti, Berlusconi avrebbe guadagnato due punti percentuali dopo l'ospitata a Servizio Pubblico. Così titolano, uguali secondo Santoro, «i giornali di destra e sinistra». Ma poi, se si va a vedere, si scopre che sono rilevamenti precedenti alla puntata della scorsa settimana. Ma non importa, Santoro è colpevole lo stesso di intelligenza con il nemico.
Il primo bersaglio è «Giuseppe Pound detto Grillo, che pretende che io mi debba liberare dei soldi che lui ha guadagnato con l'orribile tv e con gli sponsor che io non ho mai avuto e dice che non è Berlusconi che è andato ospite da Santoro, ma Santoro che è andato ospite da Berlusconi. Diciamo che è vero, così andrò ospite da Grillo magari in una piazza e lui, che fa fatica a sostenere il contraddittorio, non avrà paura».
Le notizie, Grillo le ha prese dal Corriere della Sera, che ha dato il Pdl in crescita di 2,4 punti se confrontato con il dato del 13 dicembre, «quando ancora Berlusconi candidava Monti alla presidenza del Consiglio». Questi sono i dati, queste sono le colpe, incalza Santoro. Poi l'affondo contro i «fanti sul Piave dei giornali di destra e di sinistra che per la prima volta hanno fatto gli stessi titoli: Berlusconi ha stravinto». Se così fosse, i giornali di destra avrebbero sbagliato a boicottarlo, sostiene Santoro. «Invece in Rai ci hanno chiuso».
Poi tocca ai fanti di sinistra. «Ci hanno sempre accusato di fare il gioco di Berlusconi perché eravamo troppo antiberlusconiani. Stavolta ci accusano di aver tradito l'antiberlusconismo. Ma non era morto? A un sacco di nostri colleghi arditi con la penna rossa e blu dico: se potessi far nascere un supergiornalista, un Rambo, siete sicuri che porterebbe a casa un risultato diverso? E se non ci riesce cosa fa, ammazza Berlusconi? Io considero invece un trionfo di civiltà e democrazia che Berlusconi sia entrato in questo studio senza ricevere un solo insulto. E c'è chi dice che dovevamo dire a Berlusconi di non venire: così avremmo certificato che non siamo giornalisti, ma addetti stampa di un'altra B». Respinte al mittente anche le critiche di aver concordato regole con lo staff di Berlusconi: «La regola era una sola: si parla di tutto senza censure, ma senza entrare nelle dinamiche processuali. Non si tratta di patti segreti ma di regole che si devono comunemente seguire. Ma Repubblica scrive che nella battaglia c'è stato un compromesso e che ci siamo venduti. Così finalmente Roberto Saviano capisce che c'è il fango di destra ma anche il fango di sinistra. Ma allora perché il sito di Repubblica ha diffuso la trasmissione se era un lavoro così scorretto? E poi con il titolo Berlusconi fa il 33,5%? Allora noi siamo zero?».


Noi facciamo giornalismo, ha detto Santoro, gli altri si mettano con l'elmetto sulla trincea del Piave.

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