Politica

Siamo un paese di scioperanti paralizzati da 29 cortei al giorno

RomaLa piazza è la valvola di sfogo. Più che nel quinquennio Berlusconi, perché è ora la crisi economica a spingere la gente in strada a protestare, la paura del futuro e il lavoro spesso incerto. Dal 1 agosto dello scorso anno fino al 31 luglio del 2012 ogni giorno si sono svolte in Italia in media 29 manifestazioni. Più di una all'ora, notte compresa. Duecentotrè alla settimana. Diecimilaseicentosessantatrè in totale. Duecentoquaranta in più dell'anno precedente, quando già si era registrato un aumento della voglia di piazza del 22%. Attivissimi i sindacati, che in media organizzano 12 manifestazioni quotidiane in tutta Italia, più di trecentoventi al mese, per un totale di 4.497 nel periodo preso in considerazione dei dodici mesi.
I dati arrivano dal rapporto su un anno di attività del ministero dell'Interno, presentato dal ministro Annamaria Cancellieri il giorno di Ferragosto al termine della riunione del comitato per l'ordine pubblico e la sicurezza. È un elenco di numeri che dicono molto del vento che è cambiato, e che fa prevedere un autunno davvero intenso sul fronte della protesta sociale. I cortei sono infatti sempre meno pacifici, più nervosi e pericolosi. Le manifestazioni con disordini dall'1 agosto 2011 al 31 luglio 2012 sono state 304: praticamente una volta al giorno si sono svolti scontri di piazza tra manifestanti e forze dell'ordine. L'anno prima i cortei con disordini erano stati 241, un quarto in meno, e già si registrava un innalzamento del livello di violenza del 53%. Più di otto volte al giorno negli ultimi dodici mesi, 3.051 in un anno, le forze di polizia sono dovute invece intervenire per vigilare manifestazioni sportive. Il mese di settembre partirà con una serie di scioperi, undici fino alla fine del mese, più di uno ogni tre giorni. Si parte con l'agitazione del personale della compagnia aerea Meridiana il 7 settembre, per proseguire con il pubblico impiego (il 14 settembre), le Poste, sempre il 14, gli avvocati (il 17 e il 20), il trasporto locale, il 21 settembre, per chiudere ancora con il pubblico impiego (il 28). I primi giorni di ottobre, trasporto locale e ferrovie.
Rispetto ai dati presentati un anno prima dal governo Berlusconi, sono crollati invece gli arresti di mafiosi. Erano stati 9.085 a cavallo tra il 2010 e il 2011, mentre nella seconda parte del 2011 e nel primo semestre di quest'anno la cifra si ferma a 2.041, come è scritto nel rapporto presentato al Viminale. Trentadue i latitanti di massima pericolosità arrestati l'anno scorso e 18 quest'anno. Le operazioni di polizia giudiziaria erano state 818, ora 169. I beni sequestrati alla criminalità organizzata da agosto di un anno fa fino al 31 luglio di quest'anno sono stati 12.139, per un valore di 4 miliardi e 124 milioni, con confische per un miliardo e 567 milioni (l'anno precedente i sequestri di beni della mafia avevano sfiorato il valore di 19 miliardi).
Durante il governo Monti sono stati poi meno della metà gli sbarchi di clandestini sulle coste della Penisola. Fino al 31 luglio si sono registrati 17.365 arrivi. Nel rapporto gemello dello scorso anno, presentato dall'allora ministro dell'Interno Roberto Maroni, si dava notizia di 24.769 immigrati approdati sulle nostre coste dalla Tunisia e di 23.267 dalla Libia, per un totale di 48mila. Durante gli ultimi dodici mesi, 13.656 extracomunitari hanno chiesto la protezione internazionale all'Italia. Solo 12.088 domande sono state accolte, oltre 21mila bocciate (o in sospensione, o ritirate). A 2.244 stranieri è stato concesso lo status di rifugiato.
Una notizia positiva nell'ultimo rapporto del Viminale arriva dalle statistiche sugli incidenti stradali. Erano 105mila al rilevamento del Ferragosto scorso, ora 87.605. Sono diminuiti anche i decessi, passati da 2.458 a 1.

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