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Sicilia, elezioni regionali. Ecco i dieci candidati

Rischio astensionismo e voto disgiunto rendono incerto il risultato elettorale. Si vota domenica dalle 8 alle 22. VAI ALLA SEZIONE SULLE REGIONALI IN SICILIA

Sicilia, elezioni regionali. Ecco i dieci candidati

C'è Giovanni Carlo Cancellieri, geometra di 37 anni, un passato da magazziniere e un presente da attivista e volto siculo di spicco del MoVimento 5 stelle. Cavalca l'onda del consenso elettorale (almeno stando agli ultimi sondaggi) riscosso da Beppe Grillo e dalla sua traversata a nuoto dello Stretto di Messina. Si dice pronto a un'alleanza con i Forconi, capeggiati da Mariano Ferro, che pochi mesi fa hanno fatto sentire la loro voce protestando davanti a Palazzo d'Orleans e paralizzando le strade e autostrade siciliane.

C'è il parlamentare europeo Rosario Crocetta, 61 anni, ex dipendente dell'Eni, primo sindaco dichiaratamente omosessuale che adesso però vuole fare voto di castità e sposarsi con la Sicilia, sindaco di Gela nel 2006, in prima linea nella lotta alla mafia (che provò a farlo fuori e per questo Crocetta vive sotto scorta). Lo sostiene l'alleanza composta da Pd-Udc-Api.

C'è Nello Musumeci, 57 anni, uno degli artefici della cosiddetta Primavera di Catania, apprezzato per il suo operato alla Provincia, diventato Parlamentare europeo, prima, e sottosegretario alla presidenza del Consiglio nell’ultimo governo Berlusconi, poi. Appoggiato dal Pdl, Pid e La Destra.

C'è Gianfranco Miccichè, uno dei politici siciliani più noti (nel bene e nel male), che prova a raccogliere l’eredità di Lombardo dopo averlo appoggiato, prima e abbandonato, poi. Così come appoggiò Berlusconi prima salvo poi rinnegarlo. Al suo fianco, le liste Grande Sud, Partito dei Siciliani – Mpa, Fli.

Ci sono poi candidati minori ma che con la legge elettorale siciliana possono giocare comunque un ruolo degno di nota. C'è Cateno De Luca, supportato dalla lista “Rivoluzione siciliana“ e famoso per aver fatto della bandiera siciliana un pareo col quale coprirsi il corpo per protesta. C'è Giacomo Di Leo, candidato per il Partito Comunista dei Lavoratori, insegnante di filosofia e ambientalista convinto. C'è Giovanna Marano, infermiera sindacalista. candidata dell'ultim'ora (ha preso il posto del già designato Claudio Fava (Sel) escluso per problemi burocratici) sostenuta da Fds, Sel, Verdi e l’Italia dei Valori. Ci sono infine Lucia Pinsone, insegnante di matematica impegnata sul diritto al lavoro e sostenuta dalla lista Voi e Gaspare Sturzo, magistrato antimafia, discendente di don Luigi Sturzo, docente di diritto penale, sostenuto dal simbolo di Sturzo Presidente.

Con la legge elettorale, il rischio del voto disgiunto, i patti annunciati e smentiti e le strane coalizioni, le consultazioni regionali siciliane rischiano di essere il preludio alla Terza Repubblica.

Rischio astensionismo e voto disgiunto rendono incerto il risultato elettorale in Sicilia. Un turno unico, con sistema proporzionale corretto con quota maggioritaria. Esprimendo la preferenza per il simbolo sulla scheda, si dà il voto anche al candidato governatore, mentre barrando solo il nome del candidato stesso non viene riconosciuto il voto alla lista.

La legge elettorale siciliana consente di “pescare” nel listino qualora la coalizione vincente non raggiunga il numero di 54 deputati che le assicurino un’ampia maggioranza. Cosa molto probabile vista l’elevata frammentazione del voto corroborata dall'astensionismo e anche dalle ultime previsioni che non danno nessun candidato con maggioranza assembleare.

Ecco dunque che chiunque sarà eletto dovrà fare accordi con gli avversari.

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