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La sinistra alle crociate anti Vaticano

L'Ue apre un'inchiesta sugli sgravi fiscali alla Chiesa: la segnalazione è partita dall'Italia. Il centrodestra: complotto anticlericale, la regia è nella maggioranza. Prudente Cesa: i partiti ragionino

La sinistra alle crociate anti Vaticano

Roma - Una trama dell’ultrasinistra. Un complotto ordito dal governo. Un disegno a opera dei radicali con la regia di Emma Bonino. E un’Unione europea incompetente, paradossale, preda della massoneria e da scomunicare. Il centrodestra in simultanea apre il fuoco con le batterie pesanti contro l’annuncio da parte dell’Ue di un’imminente richiesta di «informazioni supplementari» all’Italia sulle esenzioni concesse alla Chiesa e alle organizzazioni religiose non profit. Il tutto nel sospetto di una presunta violazione delle regole della concorrenza.

Un coro praticamente unanime con la virtù di unire la Cdl più di un grande centro e di un partito unico, e di sopire in una condanna a tutto tondo i malumori, le diffidenze e le rivalità che hanno agitato gli ultimi mesi dell’opposizione. Nel nome di Santa Romana Chiesa e di un arbitrio che non trova una giusta causa. Anche perché, ricorda il presidente dell’Udc, Rocco Buttiglione, «la questione è delicata e dubito che la competenza sia dell’Ue visto che la fonte giuridica di questi rapporti è nel Concordato, un trattato internazionale tra due Stati». Un invito alla prudenza che coinvolge anche le possibili conseguenze di un atteggiamento «anticristiano», il cui sospetto, ricorda Buttiglione, ha portato «alla sconfitta nei referendum sul trattato in Francia e Olanda».

Un’Europa, quindi, che rischia di allontanarsi rapidamente da una società come quella italiana, come ricorda l’ex ministro Carlo Giovanardi, «dove volontariato e opere della Chiesa hanno fornito un formidabile contributo alla crescita civile», supplendo spesso a carenze pubbliche. E se a sorpresa è più moderata la posizione del segretario centrista, Lorenzo Cesa, che chiama a un confronto sereno le forze politiche e a «ragionare con la dovuta maniera tra di noi con tutti i partiti», il capogruppo alla Camera, Luca Volontè, va giù duro e dietro il «dossier» Ue vede la mano dei radicali e del ministro Emma Bonino, che «da mesi lavora a fianco a fianco dei deputati italiani ed europei per colpire dall’Europa la Chiesa italiana». Un atto d’accusa a cui fa spalla Maurizio Ronconi, per cui a Bruxelles «prevalgono nuovamente i circoli radical-massonici», con la complicità delle corrispondenti organizzazioni italiane e «di un governo diviso e imbelle». Un vento anticristiano che non è una novità per il segretario della Dca, Gianfranco Rotondi, ma che invece crea stupore all’interno di Forza Italia che, per bocca di Francesco Giro, responsabile dei rapporti col mondo cattolico, «esprime la sorpresa per le richieste di chiarimento della Commissione europea».

Dello stesso tono le parole del vicepresidente dei senatori azzurri, Giuseppe Vegas, incredulo per l’offensiva degli «ambienti anticlericali» che stanno al governo con Prodi. E al capo del governo è rivolto l’appello di Maurizio Lupi che gli chiede di «prendere le distanze» dagli oppositori della Chiesa che «si agitano nel suo schieramento». Il pensiero di Giorgio Jannone, del direttivo di Forza Italia, va invece all’area cattolica dell’Unione che esce come al solito «sconfitta» mentre è sconfortato il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, che si abbandona a un «povera Italia, povera Europa». Invece ad aggredire ci pensa il leader de La Destra, Francesco Storace, che vedendo «lo zampino del Governo» dietro la minaccia dell’Ue alla Chiesa, chiede di rispondere «a muso duro» a una irricevibile ingerenza comunitaria». E alla Cdl propone «qualcosa di più eclatante dello sciopero del Lotto» appoggiando la richiesta a tutti gli elettori di versare l’8 per mille alla Chiesa.

D’accordo con lui da Alleanza nazionale, Maurizio Gasparri, secondo cui «vanno respinti gli attacchi morali e materiali che offendono tradizioni e valori profondamente radicati nella realtà italiana». Gli fa eco Gianni Alemanno per cui «l’eventualità che la Commissione europea apra una procedura di infrazione contro lo Stato italiano è una grave dimostrazione di insensibilità rispetto alla cultura religiosa del nostro popolo». A chiosare ci pensa Roberto Calderoli (Lega): «Anatema.

Se io fossi la Chiesa scomunicherei l’Unione europea».

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