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Sistema Sesto, lo dicono anche i pm: Sarno era il fiduciario di Penati

Renato Sarno, consulente della Milano Serravalle e "collettore di tangenti" del sistema, era "l'uomo di fiducia" dell'ex sindaco di Sesto San Giovanni

Ora c'è anche la conferma dei pm: Renato Sarno, l’architetto arrestato ieri nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Monza su un presunto giro di tangenti, è stato "univocamente indicato come il fiduciario di Filippo Penati nella sua veste di sindaco di Sesto, ma anche di Marco Bertoli, direttore generale dello stesso ente, in relazione alla gestione delle iniziative di riqualificazione urbanistica dell’area Falck e di altre aree edificabili sestesi", come si legge nella richiesta di custodia cautelare in carcere.

All'interno del cosiddetto Sistema Sesto, l'architetto era il "collettore di tangenti" per conto del centro sinistra locale. A collegarlo all'ex sindaco Pd è anche un documento trovato sulla sua pendrive. Sarno, tra l'altro, "ricompare quale uomo di fiducia di Filippo Penati quando questi assume la carica di Presidente della Provincia di Milano e, quindi, il controllo della Milano Serravalle spa, della quale la Provincia da lui diretta diviene azionista di maggioranza". In quegli anni, infatti, l'architetto "affianca l’ad di Milano Serravalle, Massimo Di Marco, fino ad assumere il ruolo di consulente tecnico".

A testimoniarlo è anche Imma Villano, la responsabile internal audit della società autostradale, davanti ai giudici: "L’architetto Sarno ha ricevuto, tramite la Sarno Group in cinque casi e personalmente in un caso, sei incarichi (proroghe escluse) nel periodo 2005/2009. Il primo incarico è del 27.1.2005 e l’ultimo è del 26.1.2009; prima del 2005 l’architetto Sarno non aveva ricevuto incarichi dalla società. Gli importi complessivamente liquidati al consulente ammontano a 2.317.680,00 euro al lordo delle imposte, circa 1.950.000,00 euro al netto".

Del resto già nel 2007 il collegio sindacale della società "rilevava l’assoluta prevalenza di affidamenti fiduciari, l’esistenza di numerosi incarichi di supporto a strutture interne e l’attribuzione reiterata agli stessi professionisti di incarichi per prestazioni analoghe".

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