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Il solito Capodanno di fuoco E a rimetterci sono 50 bambini

Il solito Capodanno di fuoco E a rimetterci sono 50 bambini

NapoliIl solito Capodanno che fa contare morti e feriti. In Campania due le vittime per il barbaro modo di festeggiare con bombe carta, pistole e altri fuochi pericolosi come ordigni nuovo anno. Un morto nel solitamente tranquillo Beneventano, un altro nel Casertano. Due uomini, padri di famiglia sono «caduti» nella folle notte dell'ultimo giorno dell'anno. Ma, al di là delle due vittime campane, la notte è stata funestata da una miriade di «incidenti», con vittime bambini. Sono almeno cinquantatre i piccoli rimasti feriti in tutta Italia. E spesso per la stolta superficialità di genitori e parenti: la loro età, dai 12 anni in giù.
A Napoli sono finiti in ospedale, tra gli altri, due bimbi, rispettivamente di 5 e 6 anni. Vittime incolpevoli delle scelte folli dei propri familiari di festeggiare troppo «rumorosamente» la notte di San Silvestro a causa di altri criminali che usano botti illegali sparando scelleratamente da balconi e finistre. Complessivamente in Italia l'altra notte sono rimaste ferite 361 persone. Il grave bilancio 2013 non riesce a far sorridere anche se rispetto allo scorso anno sono rimaste ferite 200 persone in meno: da 561 a 361.
Troppi due morti per quella che doveva essere una festa, troppi 53 bambini feriti, alcuni dei quali saranno costretti a vivere con delle gravi menomazioni. E, tutto per la mania degli adulti di usare botti più da guerra che da festa.
Tanto per essere chiari, le micidiali bombe carta, anche dette «cipolle», tanto amate da migliaia di napoletani sono usate dalla camorra per compiere attentati contro i negozianti che non si arrendono al racket. Una «cipolla» è capace di distruggere un locale. E nonostante polizia e carabinieri abbiano lavorato fino a pochi minuti prima della mezzanotte (non solo a Napoli ma in tutta Italia) per sequestrare botti illegali, proprio per evitare tragedie. Da record i sequestri di «fuochi» proibiti operati da polizia, carabinieri e finanzieri: 23 tonnellate, contro le 8 del 2012.
Le due vittime sono Pasquale Zacchia, un ristoratore di 51 anni morto a Pontelatone, nel Casertano, mentre stava testando i fuochi per i suoi clienti, e Antonio Serino, un imprenditore edile di 49 anni originario di Montefusco (Avellino). Serino si trovava con i familiari in una villa di San MartinoSannita (Benevento), quando un razzo partito inavvertitamente lo ha colpito al volto. L'imprenditore è morto sul colpo.
Dei 361 feriti, alcuni hanno perso l'uso della mano o hanno subito l'amputazione di alcune dita, oppure rischiano di perdere la vista a uno dei due occhi, a causa delle schegge da cui sono restati feriti.
Ancora una volta la Campania è in testa a questa vergognosa classifica dell'inciviltà, con 107 feriti tra cui numerosi minorenni (e tra questi un bimbo di 2 anni nel Salernitano). Campania prima ma, grazie a Napoli che ha contribuito con 86 feriti. Quest'anno nel capoluogo non c'è scappato il morto ma il numero dei cittadini finiti all'ospedale è altissimo. Imponente il lavoro svolto dai vigili del fuoco per rimuovere dalle strade, ridotte a campi di battaglia, botti inesplosi o addirittura pistole lanciarazzi lanciate via dopo la «battaglia» pirotecnica. Un ferito grave nelle Marche, 18 in Puglia, 10 in Calabria, di cui uno in gravi condizioni. Non solo botti ma anche altri tipi di eccessi hanno funestato il Capodanno italiano. Ad esempio due ragazze a Roma sono ricoverate in ospedale, una e' in coma etilico, dopo aver partecipato ad una festa in discoteca; si sospetta che abbiano assunto anche droghe.


carminespadafora@gmail.com

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