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Sotto la Madonnina si può anche scegliere il tipo di mezzo. E c'è chi pensa a tariffe più competitive

Sotto la Madonnina si può anche scegliere il tipo di mezzo. E c'è chi pensa a tariffe più competitive

Milano Espomax: «Vogliono solo la nostra crema, i bolliti li lasciano a noi». Francesco: «È l'anatema più grosso mai lanciato contro di noi. Bisogna combattere il nemico. Se dormiamo, non troveremo più neanche il letto». I tassisti milanesi sono in stato di allerta da quando Uber è sbarcato in città. Scrivono sui blog frasi amare e a volte minacciose. E stanno sul chi va là in attesa di una mossa falsa del nuovo arrivato. Ma per ora lasciano parlare gli esponenti sindacali. Marco Marani, del direttivo Filt-Cgil: «Se la gente ha voglia di spendere molti più soldi per utilizzare lo stesso servizio che noi offriamo a molto meno faccia pure. Ma sia chiaro, Uber e i suoi associati devono accettare le regole. Per esempio, le auto a noleggio devono partire sempre dalla rimessa, loro non sono un servizio pubblico». Il tassista ammette però che anche nella loro categoria qualcosa non va. Per esempio, i costi dei taxi sarebbero da limare. «Ci rendiamo conto che 90 euro per la tratta di Malpensa sono troppi e abbiamo perso utenza. Noi siamo per abbassare la tariffa e attualmente è uguale a quella fissata da Uber».
Dunque, qualcuno fa autocritica. Altri no. Roberto Martano, segretario Lombardia di Federtaxi, vede Uber come un'autentica ingiustizia. «Se ci tolgono i clienti migliori salta l'economia dei taxi. Noi siamo costretti a coprire 24 ore di lavoro al giorno, abbiamo attese molto lunghe e accettiamo di tutto, non solo il manager che esce dal night alle tre di notte. Chi li fa i traslochi con gli extracomunitari? E chi raccatta il vecchietto che si accascia per strada?». Insomma, per Martano le auto di lusso tagliano quella fetta di mercato che risolleva le tasche al tassista che spesso rimane per ore fermo (la metà della giornata) in attesa di clienti. E il problema è sempre legato ai soldi. Giovanni Maggiolo di Unica Filt spiega: «Se ci portano via i clienti migliori c'è il rischio di dover aumentare le tariffe per chi rimane».
La novità non è ben accetta, dunque, e i tassisti si preparano alla controffensiva. Dall'anno prossimo anche loro potranno essere chiamati dallo smartphone, le colonnine spariranno, glielo hanno garantito in Comune. Ma già ora ci sono modi più funzionali di chiamare un taxi. Per esempio, attraverso un semplice sms dal proprio cellulare dove si indica il comune, indirizzo e nome. Nel giro di pochi minuti, si riceverà un messaggio di conferma con il nome del taxi e il tempo di arrivo. Inoltre tutti i radiotaxi milanesi possono essere chiamati con una app da loro sviluppata. E c'è dell'altro.

Si può anche scegliere il modello dell'auto quando si prenota un taxi che non si fa mai aspettare più di 4 minuti dalla chiamata (salvo nelle giornate di sciopero).

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