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Spese folli in Sicilia? Aperto un fascicolo

L'indagine riguarda le spese dei gruppi dell’Assemblea regionale siciliana e quelle "riservate" del presidente della Regione Siciliana

Spese folli in Sicilia? Aperto un fascicolo

Ormai non fa più notizia. Nel senso che la cronaca degli sprechi, delle spese pazze e dei costi esorbitanti della politica siciliana è talmente piena di casi che è diventata quasi una consuetudine. L'ultimo riguarda la Regione Siciliana e Raffaele Lombardo. E potrebbe avere risvolti giudiziari, dal momento che la procura della Repubblica di Palermo ha aperto un fascicolo, allo stato attuale a carico di ignoti e senza ipotesi di reato.

L'indagine riguarda le spese dei gruppi parlamentari dell’Assemblea regionale siciliana. Il procuratore aggiunto Leonardo Agueci e i sostituti Maurizio Agnello e Sergio De Montis scaveranno nelle spese dei gruppi negli ultimi anni per verificare eventuali sprechi e irregolarità.

Insomma, si cercherà di capire se in Sicilia si è verificato un caso alla stregua di quello avvenuto nella Regione Lazio. I fondi arrivati quest'anno nelle mani dei partiti dell'assemblea sono piuttosto cospicui: si tratta di 12,65 milioni di euro, con un taglio di oltre un milione rispetto al 2011 (13,7 milioni di euro).
L'indagine non sarà facile dal momento che lo statuto siciliano prevede delle limitazioni all’accesso ad alcuni documenti dell’assemblea.

La fetta più consistente di trasferimenti è andata al Pd, il gruppo più numeroso, che ha incassato circa 2,5 milioni di euro, metà dei quali destinati agli stipendi dei dipendenti. Trecento mila euro, secondo quanto comunicato dai democratici, è andato a "iniziative territorialì, 20 mila euro per i rimborsi di pasti e caffè consumati dal personale alla buvette di Palazzo dei Normanni". Settecento mila euro ciascuno dichiarano di avere incassato Fli e Grande Sud, qualcosa in più l’Udc che ha utilizzato 200 mila euro per i "portaborse". Bocche cucite invece per quanto riguarda il Pdl.

Connesso alla questione dei fondi ai gruppi parlamentari, c'è un altro caso che riguarda direttamente l'ex governatore siciliano. Si tratta delle "spese riservate" del presidente della Regione Siciliana. Spese che, nell'ultimo anno, sono aumentate del 150%. Infatti, secondo quanto riportato dal Giornale di Sicilia, Lombardo, in base ai dati del rendiconto 2011, ha attinto da questo capitolo di spesa in totale 500 mila euro, 300 mila euro in più rispetto a quanto era stato indicato nel bilancio di previsione (200 mila euro).

"Per i fondi riservati non è prevista la rendicontazione secondo le ordinarie procedure contabili in quanto si tratta di spese iscritte in capitoli di bilancio di finanza pubblica, tuttavia queste risorse possono essere utilizzate soltanto per finalità istituzionali", scrive il Giornale di Sicilia.

Sulla base degli ultimi rendiconti, saltano fuori incrementi di spesa rispetto alle previsioni di bilancio o voci non contemplate nel documento varato dal parlamento, tra cui il caso dell'ufficio della Regione Siciliana a Bruxelles, per il quale è stata fatta una spesa di 42.750 euro non prevista, e altre spese per convegni e ricerche pari a 51.533 euro e per "l'informazione di consumatori e utenti", 667.984 euro.

Nel dettaglio, per esperti e consulenti la Presidenza ha speso 234 mila euro, 50 mila in più rispetto alle previsioni. Per libri e pubblicazioni riguardanti la Regione siciliana sono stati spesi 200 mila euro in più rispetto ai 500 mila stanziati in bilancio, 90 mila euro in più per le utenze, 12 mila in più per le spese postali, 14.850 in più per studi, indagini e incarichi speciali (in totale 74.850 euro). In aumento anche la spesa per le missioni della scorta del presidente: 360 mila euro a fronte dei 300 mila stanziati mentre per il 2012 il budget previsto è di 222 mila euro.

Insomma, alla Regione si è verificata una vera e propria lievitazione dei costi e delle spese. Sono cresciuti pure quelli relativi al noleggio e al leasing di auto: 206 mila euro, a fronte dei 110 mila previsti.

Sul capitolo delle spese riservate della Presidenza della Regione siciliana è arrivata la risposta dell'istituzione che ha spiegato che il fondo "è stato utilizzato per fornire aiuti concreti a soggetti particolarmente bisognosi, a persone svantaggiate e poste ai margini della società. Decine e decine di piccoli aiuti, forse centinaia, per dare una mano a chi ha bisogno sul serio. È vero che nel 2011, la spesa è passata da una previsione iniziale di duecentomila a cinquecentomila euro, ma questo anche a causa di una crisi sistemica che ha colpito prima di tutto e più duramente di tutti le fasce più deboli".

Insomma, le spese ci sono state, ma erano volte ad aiutare i meno abbienti. "In ogni caso, l'intero elenco dei beneficiari è pubblico, a disposizione di chiunque lo voglia consultare. Non verrà diffuso a mezzo stampa da questa amministrazione per il semplice e incontestabile motivo che la divulgazione di quei provvedimenti, nella maggior parte dei casi, riguarda vicende personali tutelate dalla legge sulla privacy", ha spiegato la Presidenza della Regione, che poi ha smentito le dichiarazioni del presidente dell'Ars, Alessandro Cascio, secondo il quale "i fondi riservati essendo tali non necessitano di alcuna rendicontazione, non avendo però io nulla da nascondere e avendo sempre agito nella totale trasparenza, non ho alcuna problema a rendicontare le spese".

Al contrario, secondo Palazzo d'Orleans, non è vero che le "somme non sono soggette a rendicontazione" dal momento che "ogni provvedimento è regolarmente istruito sulla base di una specifica istanza ed erogato previo ordine di accreditamento regolarmente vistato e registrato dalla Ragioneria".
Al di là delle interpretazioni legislavitve, quello che è certo sono le oltre 200 spese effettuate con i "fondi riservati" dal governatore della Sicilia dal 2008 al 2012. Si tratta di singole spese che vanno da un minimo di 500 euro a oltre 70 mila euro, risorse elargite a singoli cittadini ma anche a decine di associazioni cattoliche, centri di recupero di indigenti ed enti dello Stato, come la Prefettura di Catania (40 mila euro). Numerose le spese "ad personam", tra cui fondi erogati a sacerdoti, familiari di vittime della mafia e imprenditori vessati dal racket delle estorsioni. Diecimila euro sono stati assegnati l'anno scorso al Comitato "Salviamo Giampilieri", la frazione di Messina devastata dall'alluvione di tre anni fa, e altrettanti all'associazione "Recupero celebrolesi" di Grammichele (Ct) e all'ente di formazione Ciofs-Fp Sicilia di Catania, sempre nel 2011. Oltre 70 mila euro sono stati assegnati quest'anno al comune di Termini Imerese, come contributo per gli operai della Fiat.

Insomma, le interpretazioni sono discordanti. Alla magistratura il compito di indagare e analizzare il bilancio e i documenti relativi alle spese dei gruppi parlamentari che la Guardia di finanza e la polizia giudiziaria acquisiranno presto.

Le spese "riservate" di Lombardo al momento non sono incluse nelle indagini dei magistrati che però hanno spiegato che "non è escluso che in futuro potremmo occuparcene ma in un altro contesto".

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