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lo spillo/2
Qualcosa devessere cambiato negli ultimi trentanni di battaglie progressiste. Da qualche parte, la poderosa locomotiva dei diritti delle donne ha preso un binario - se non morto - almeno malato. Capita così che i sinceri democratici che oggi protestano contro luso strumentale del corpo femminile da parte del Cavaliere, manifestino esibendo cartelli come «Mia figlia non te la prendi». Estremo gesto di difesa di quanto di femminile ci sia di più caro, una figlia. Epico, coraggioso. Epperò eravamo rimasti ai reggiseni bruciati in piazza allurlo di «lutero è mio e lo gestisco io». Eravamo rimasti alle femministe che rivendicavano il diritto di legarsi a chi volevano, senza imposizioni da parte dei genitori. Il diritto a scegliersi amanti e compagni, fossero anche anziani. Ora invece scopriamo che siamo tornati indietro. Nel tempo e soprattutto nella testa.
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